Marie Truchot, vittima del rapper Moha La Squale, racconta la sua battaglia legale

Marie Truchot, vittima del rapper Moha La Squale, racconta la sua battaglia legale
Marie Truchot, vittima del rapper Moha La Squale, racconta la sua battaglia legale
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Pubblicato il 12/09/2024 15:06

Tempo di lettura: 2min – video: 1min

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Marie Truchot, vittima del rapper Moha La Squale, racconta il procedimento giudiziario
Cosa subiscono le vittime di violenza quando il loro aggressore è un personaggio pubblico? Nel 2020, Marie Truchot ha presentato una denuncia contro il rapper Moha La Squale condannato nel luglio 2024. Dice.
(Mathida Diaby)

Marie Truchot è un’ex compagna di Mohamed Bellahmed, alias Moha La Squale. Lei e altre cinque vittime hanno accusato il rapper di violenza domestica. Ha alle spalle una procedura lunga e psicologicamente difficile.

Centinaia di minacce di morte e di stupro. Quando Marie Truchot vede la sua identità rivelata dalla stampa dopo la sua denuncia presentata contro il rapper Moha La Squale, è vittima di molestie sui social network. Un nuovo calvario dopo quello vissuto durante la sua relazione con l’artista, Mohamed Bellahmed, il suo vero nome. Quando la loro storia finirà nel 2018, lei vorrà sporgere denuncia per violenza, rapimento e violenza sessuale. Va al commissariato, aspetta quarantacinque minuti, ma si arrende: “Avevo una paura tremenda del linciaggio mediatico, di avere i suoi tifosi alle calcagna e di vedermi abbattere. Era al di là delle mie forze.”

La notorietà del rapper lo spaventa. Alla fine ha presentato una denuncia nel 2020, “spingere” dalle rivelazioni dell’attrice in una delle clip del rapper. In caso di emergenza, contatta “un avvocato d’urgenza nel cuore della notte”, mentre lei lo era “non necessariamente pronto” intraprendere un procedimento legale che avrebbe voluto intraprendere, ma “non in questo modo e non così velocemente.” La sua denuncia viene resa pubblica, la sua identità con essa, inizia l’implacabilità. Ne riceve centinaia”Minacce di morte e stupro dai fan del rapper. “Rimasi a letto per due giorni, piangendo sotto il piumone. Mi aveva devastato.

Il procedimento giudiziario dura quattro anni, il tribunale popolare non si calma e il suo aggressore”non fa molto per risparmiarlo“. Pubblica un video sul suo account Instagram descrivendolo come “uno psicopatico pazzo che vuole distruggere la sua carriera. “Molti uomini in Francia pensano che la vittima tragga vantaggio dal sporgere denuncia”dice Marie Truchot. Ma lei conferma che non è così.

Spese dell’avvocato, caparra da depositare in tribunale, spiega quanto sono costosi i procedimenti legali. “Non guadagniamo niente”insiste, quanto basta per rimborsare le sedute del suo avvocato e dello psicologo per il danno constatato dal medico dell’unità medico-giudiziaria. Il 5 luglio 2024, Moha La Squale è stata condannata a quattro anni di carcere, di cui tre, per violenza domestica, rapimento e minacce di morte nei confronti di sei ex partner. Questa sentenza è”un enorme sollievo, ricalca Marie Truchot, quando ti riconosceremo come vittima, quando ti diciamo che ti crediamo, la ricostruzione può davvero iniziare.”

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