“Questa radio è il nostro bambino”dice poco commossa Catherine Monin, coordinatrice di Raje Avignon. Presente in città da 26 anni, Radio Raje conta 24 iscritti, conta 30.000 ascoltatori giornalieri e raggiunge un pubblico che va dai 20 ai 58 anni. Vero attore locale nel campo della cultura, del tempo libero e dell'informazione, la radio è partner di numerosi festival e di numerose interviste durante il festival di luglio.
“Riconosciuto nel dipartimento ma non dalle istituzioni locali”oggi, la radio è in pericolo. Per dargli vita ogni giorno, Benjamin Cussey, responsabile della comunicazione, e Sarah Lahouari, ospite, vengono dalla filiale di Nîmes per aiutare la squadra di Avignone.
Infatti, l’unico sussidio di cui beneficia è quello del Fondo di Sostegno all’Espressione Radiofonica (FSER) dipendente dal Ministero della Cultura: una dotazione di 38.000 euro all’anno. “Oggi questo non basta. Per 8 anni non abbiamo avuto alcun aiuto da parte delle comunità a causa di vincoli di bilancio. Questo è quello che mi dicono continuamente”deplora Catherine Monin. “Prima il Comune finanziava la radio con 13.000 euro € all'anno; 10.000 € sono stati stanziati dal Dipartimento e sono compresi tra 10.000 e 20.000 € dalla Regione.”
Costi sempre più alti
“Sono sicuro che la gente non si rende conto di quanto costa tra l'affitto dei locali, le utenze, le spese di trasmissione… Per noi è impossibile andare avanti senza aiuti”.dice il coordinatore di Raje. Per trasmettere in FM la radio deve pagare 2.100 euro al mese. A questo si aggiungono 400 euro per accedere alla radiodiffusione digitale (DAB+): “Abbiamo già 2.500 euro solo per poter trasmettere. Ciò è insostenibile.“Il lavoratore part-time, infatti, vedrà risolto il suo contratto.
Il presidente di Radio Raje, Alexandre Cussey, “stai molto attento” in merito all'assegnazione del FSER. Se inizialmente la legge finanziaria 2025 prevedeva una riduzione di quasi il 30% del FSER, “i fondi sono stati finalmente mantenuti… ma non siamo al sicuro da un 49,3”sussurra il presidente. Per Radio Raje i risultati sono chiari “Se ci sarà un calo o un arresto della FSER, sarà la fine di Radio Raje, non avremo altra scelta che fermarci”.
Per provare a dare nuova vita alla radio, Catherine Monin ha lanciato una campagna di adesione con una quota minima di 5 euro.
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