un evento cinematografico dal vivo per celebrare la fine del tour Nevermore

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un evento cinematografico dal vivo per celebrare la fine del tour Nevermore
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Estendere Mai piùper sempre !

Dopo aver riempito quattordici stadi, Mai più Est il più grande tour negli stadi della storia della musica offerto in Francia da un artista. Impossibile non festeggiare l’evento. Così, i fan possono già immergersi in uno degli spettacoli più eccezionali dell’anno grazie ad un eccezionale album dal vivo, su CD e vinile!

E per chi vorrà (ri)vivere l’esperienza, ora ci sarà il film, arrivato proprio al momento giusto per adornare gli alberi di Natale dei fan.

Donna degli anni ’80

Fu nella primavera del 1984 che la dolce voce di Mylène Farmer fu ascoltata per la prima volta nelle onde radio. Era per La mamma ha sbagliatouna filastrocca perversa in cui una bambina confessa il suo amore per l’infermiera che la cura. Se fu scelta la cantante (all’epoca attrice), fu soprattutto per l’aria psicotica (secondo il compositore e pigmalione Laurent Boutonnat) che sprigionava, in linea con i testi. Mylène si distingue subito dai suoi colleghi. Se Mamma, un torto vendette 100.000 copie, ma non era niente in confronto a ciò che vendevano all’epoca Jeanne Mas, Julie Pietri o Jakie Quartz. Sono quelli che il pubblico pretende, fino all’onda Libertinonel 1986.

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Da questo successo, fu Farmer a permeare la sua epoca. Sostenibile. Perché la futura stella vede lontano. Si trasforma in una rossa incendiaria, canta tutti i tabù, scrive i suoi testi abilmente citati, impostati su musica inebriante. Incarna personaggi in clip girati come film e diventa una bestia da palcoscenico in spettacoli coreografici e precisi. Soprattutto, il suo discorso diventa sempre più raro: molto presto si allontana dai media, si adorna di un mistero muto e mantiene la sua assenza, che manda in trance i suoi fan non appena riappare. Metodo che continua ad applicare con maestria: l’intervista sarà unica JDD per promuovere il suo dodicesimo album, La Stretta.

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Donna protagonista

Mylène Farmer ha saputo comprendere molto presto le problematiche del suo tempo e si è concentrata sulla libertà e sull’indipendenza. Autrice, a volte compositrice, produttrice, montatrice, occupa tutte le posizioni strategiche e controlla l’intera catena dei suoi album. Letterata, si avventurò in ambiti allora minati, ma in anticipo sui tempi: la libertà sessuale delle donne (Libertino, Purché siano morbidi), genere (Senza contraffazione), femminismo (XXL), il sidro (Che il mio cuore si lascia andare) o la comprensione di un mondo in decadenza (Disincantatoche divenne un inno alla sua uscita nel 1991).

Se all’inizio la critica fu dalla sua parte, a volte ebbe la tentazione di denigrarla non appena cominciò a sfoggiare un successo insolente, collezionando dischi di diamante e premi prestigiosi (tre Victoires de la Musique tra il 1985 e il 2005, la stella poi). ha chiesto di essere allontanato dall’istituto). Viene criticato per il suo silenzio, le sue scelte nette, il suo gusto per la provocazione e la sua incrollabile indipendenza. Questa sarà la sua forza e anche ciò per cui continuiamo a seguirla oggi. Dalla morte di Johnny Hallyday, è ormai considerata l’ultima “piantagrane” della scena e giornali e riviste che non la rispettavano, hanno finito per onorare la sua longevità, la sua capacità di rinnovamento e la sua professionalità.

Donna influente

Se è stata spesso paragonata a Madonna, Mylène Farmer è anche una di quelle che aprono le porte ad altri artisti. Senza di lei, Zazie (il cui nuovo album Aile-P appare, una settimana dopo il nuovo Mylène) avrebbe potuto sfondare e seguire l’esempio di una carriera regolata come quelle degli uomini e lasciare a sua volta il segno nella sua epoca? Jean-Louis Murat, che ha collaborato con lei al duetto Rimpiantiavrebbe avuto la carriera che ha, lui che è passato dall’ombra alla luce grazie a questo successo? Alizée, che Farmer e Boutonnat hanno prodotto quando aveva solo 15 anni, avrebbe potuto farsi un nome?

Oggi molti artisti le rivendicano il merito o lodano la sua carriera. Julien Doré è colpita dalla sua presenza scenica e dalla sua mancanza di promozione, Damso e Gim sognano di duettare con lei, Suzane afferma di far parte di una “generazione disincantata” nel suo ultimo titolo, Juliette Armanet è lusingata che la gente paragoni la sua voce con il suo, Redcar si congratula con l’avanguardia di Farmer o anche di Pomme, che lo hanno realizzato Disincantato un nuovo inno, questa volta trend Covid, con la sua cover acustica. Anche Angèle si è appropriata di questo successo per la ristampa di Novantacinque, Novantacinque il seguito.

Donna internazionale

Ben presto, il pubblico di Mylène Farmer si è diffuso oltre i nostri confini. Sebbene sia lontana dall’essere riconosciuta in tutto il mondo, è una star in Russia e nei paesi vicini dove canta in stadi esauriti. Il successo internazionale di Ciao… Lolita di Alizée e la ripresa di Disincantato di Kate Ryan, le ha permesso di farsi ascoltare in nuovi territori. Parla inglese (nel film recita anche nella lingua di Shakespeare). Terra fantasma) e ha duettato con diversi grandi nomi anglosassoni: Seal (on Le parole), Moby (con il quale ha registrato parte dell’album Blu Nero)Sting (et Auto rubata), Ben Harper (su una copertina di INXS), LP (per Non dimenticare)…

Nei suoi album ora invita il meglio dell’elettronica. DJ Feder ha prodotto e composto buona parte dell’album DisobbedienzaMartin Kierszenbaum ha fatto lo stesso per il precedente, Interstellari. Versare La Strettaha cercato i servizi di Woodkid, Aaron, Moby e Archive. Infine, per la sua nuova opera RemixXLcollabora con Feder e The Magician. Lì ritroviamo i suoi vecchi titoli, attualizzati e arricchiti da accattivanti sonorità elettroniche. Nel 2024, Mylène Farmer rappresenta innegabilmente un ponte tra tutte le generazioni e tutti i generi musicali.

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