Dietro un portone di carrozza nel quartiere Madeleine di Parigi, Sofiane Pamart attende tranquillamente nel cortile lastricato del ristorante del suo amico, lo chef Akrame Benallal, per un aperitivo che promette sarà dirompente: “È il primo chef algerino ad aver ottenuto più stelle Michelin, disse con orgoglio. Quello che mi piace di lui è che infrange molto le regole. » Un po' come lui, scivola, insistendo sul parallelismo tra le cucine che descrive l'amico « tradinnovante » e la sua musica classica, che prende in prestito tanto da Chopin quanto dagli accordi strimpellati di maestri del gangsta rap come Scarface o Dr. Dre.
Anche il “Piano King”, come lo chiamano i rapper, è iconoclasta. Si è fatto un nome per la prima volta nel mondo del rap, componendo per la maggior parte dei pesi massimi di oggi, ed è l'unico pianista solista ad aver riempito l'Accor Arena di Parigi. Ha suonato anche nelle cerimonie più viste del 2024: l'apertura dei Giochi Olimpici e quella dei Césars, durante un omaggio a Jane Birkin.
Nell'ambiente molto scuro del ristorante, il musicista commenta gli antipasti offerti dal cameriere e ordina un tè freddo, con fiori di sambuco e un po' di zenzero. Quasi si scusa per non aver bevuto un bicchiere di vino: “La musica è un ambiente dove c’è alcol in abbondanza. Se non mantengo una certa disciplina, affonderò rapidamente. Ma amo la cultura del vino, il rituale che lo circonda: assaggiare il bicchiere prima di berlo, ascoltare la storia attorno a una bottiglia e comprendere la difficoltà di produrre vini di alta qualità. Tuttavia, essendo in performance, un po’ come un atleta, non posso permettermi di bere. Ciò rimane davvero eccezionale. »
« In Francia non me ne rendevo conto”
Il suo terzo album, Serascritto durante un tour tutto esaurito in America Latina, è appena stato ristampato. Per festeggiare, il pianista si esibirà il 15 novembre nel club situato sotto l'Accor Arena, il Phantom – la serata è già esaurita – e per l'occasione dovrà tornare in Francia. Con il successo, Sofiane Pamart, di origini ch'ti e marocchine, pronipote e nipote di minatori, parte per vivere a Los Angeles per guadagnare un posto nella sua lista di successi: tre album solisti, tra cui Pianeta (2019), certificato platino e Lettera (2022), disco d'oro. Poi ci sono quelli composti, tra gli altri, con i rapper belgi Scylla e YG Pablo, il cantante Arno, quasi 670.000 copie vendute, secondo la sua etichetta. Tutte le sue tournée in Francia e in Europa hanno venduto 100.000 biglietti, abbastanza da far girare la testa: “In Francia non me ne rendevo conto, ero nel vivo dell’azione. È stato a Los Angeles che ho davvero visualizzato quanto la mia vita fosse veramente cambiata. »
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