stazioni radio comunitarie minacciate di taglio dei microfoni

stazioni radio comunitarie minacciate di taglio dei microfoni
stazioni radio comunitarie minacciate di taglio dei microfoni
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Le radio comunitarie scompariranno? In ogni caso è questo il timore della Confederazione nazionale delle radio associative e dell’Unione nazionale delle radio libere, che si sono riunite in un’associazione: le Locales. In questione, il taglio previsto del 35% al ​​fondo di sostegno all’espressione radiofonica (FSER), nella legge finanziaria 2025. Questo fondo rappresenta un’importante fonte di reddito per queste piccole radio locali.

“I più piccoli, portiamo l’onere maggiore nella riduzione del budget, confida Emmanuel Thoreau, direttore di Styl’FM a Neuville-de-Poitou e membro della Confederazione dipartimentale delle radio associative. Alcune stazioni radio moriranno. Per assassinarci non c’è niente di meglio. Perderemo l’anima dei media locali. »

Per lui si tratta di una perdita di circa 11.000 euro. Una somma significativa per queste piccole radio che già non rotolano sull’oro. Ci sono cinque di queste stazioni radio comunitarie a Vienne: Styl’FM, Radio Pulsar, Radio Echo des Choucas, Radio Agorà et RCF Poitou.

“Dovremo adattarci, trovare un’altra fonte di finanziamento”

“Per il momento riceviamo dal fondo tra i 35 e i 37mila euro, spiega Matthieu Noirot, direttore di Radio Echo des Choucas a Chauvigny. Dovremo adattarci, trovare un’altra fonte di finanziamento, magari la pubblicità. »

Tutte queste stazioni radio impiegano dipendenti. Questo declino mette a rischio il loro futuro. “Le conseguenze di questo forte taglio nel funzionamento economico delle radio comunitarie saranno chiare: un impatto diretto sull’occupazione, anche se siamo il secondo datore di lavoro nel settore radiofonico”avverte la gente del posto nel suo comunicato stampa.

Dipendenti in pericolo

“In Styl’FM ci sono tre dipendenti, sviluppa Emmanuel Thoureau. Certo siamo preoccupati ma non mi faccio domande: o li tengo o chiudo la radio. »

“Non ci sono rischi perché abbiamo anticipato il declino, continua Matthieu Noirot. Abbiamo sviluppato la pubblicità e stiamo per istituire una tessera di ascolto da 5 euro. »

Ridurre i sussidi alle radio comunitarie significa anche mettere in pericolo uno degli ultimi rappresentanti dell’informazione ultralocale nell’etere. “Siamo molto vicini alle persone, conferma Emmanuel Thoureau. Stiamo davvero parlando di piccoli borghi. La nostra radio conta almeno 200 interviste all’anno. »

La mobilitazione contro questo disegno di legge è forte. Il 18 ottobre 2024, Rachida Dati, ministro della Cultura, ha ricevuto i sindacati, per mettere in guardia sulla sopravvivenza di queste piccole radio.

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