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tra Russia, Cina, Iran e Corea del Nord, “non si tratta affatto di un nuovo Patto di Varsavia”

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COLLOQUIO – Dopo aver firmato una “dichiarazione” con Pechino e poi un “accordo di partenariato” con Pyongyang, venerdì la Russia farà lo stesso con Teheran. La “famiglia antioccidentale” si consolida, ma resta una “rete di relazioni bilaterali”, analizza il vicedirettore della Fondazione per la ricerca strategica.

Bruno Tertrais è vicedirettore della Foundation for Strategic Research (FRS) e autore, più recentemente, di L’Atlante dei confini (Les Arènes, 2024) e Guerra dei mondi (L’Observatoire, 2023; nuova edizione aggiornata e arricchita che sarà pubblicata da Alpha il 5 febbraio).


LE FIGARO.- L’Iran e la Russia firmeranno questo venerdì un accordo di partenariato strategico globale. Cosa traduce?

Bruno TERTALI. – IL “Il sogno di Primakov” sta per diventare realtà. Quasi trent’anni fa, Yevgeny Primakov, capo del KGB, poi ministro degli Esteri e infine, per un breve periodo, primo ministro della Russia, teorizzò l’alleanza naturale tra Russia, Cina, India ma anche Iran per contrastare la potenza americana. Non è così naturale, alla luce della storia, che questi paesi abbiano mantenuto significative rivalità tra i loro vicini… Ma questo accordo bilaterale è un passo importante nel consolidamento di quello che io chiamo il «famiglia antioccidentale»

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