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Dal più costoso al più stupido: Bagnaia ne decifra i difetti

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Nonostante un tasso di vittorie eccezionale, Pecco Bagnaia ha vissuto otto ritiri che lo hanno privato del titolo durante la stagione 2024, dove Jorge Martín ha mancato il traguardo solo tre volte. Nell'album della stagione, il pilota italiano ricorda alcune date chiave che alimenteranno per qualche tempo i suoi rimpianti. Momenti sfortunati, a volte, ma anche errori personali secondo lui evitabili.

Silverstone, il suo più grande errore personale

Prima c'è stata la gara sprint del GP di Gran Bretagna. Quel giorno il pilota della Ducati era partito male e, come ha poi ammesso, ha esagerato nel tentativo di recuperare ed è caduto mentre era terzo. Martín ha intascato i nove punti per il secondo posto, riducendo quasi a zero il piccolo margine accumulato da Bagnaia. Un margine di dieci punti, il più grande mai vissuto in stagione e anche il divario (invertito, quindi) che appare tra lui e Martín nella classifica finale.

Alla domanda a margine dell'ultimo GP quale sia stato il suo errore più grande, Pecco Bagnaia non ha esitato a rispondere: “Quello di Silverstone, quando sono caduto dopo tre o quattro giri, è stato il mio errore più grande”. L'italiano ammette che lui “esagerato” e vede lì “unico vero errore” : “Penso che sia la più evidente, l'unica volta in cui sono caduto in questa stagione mentre spingevo molto più forte. È stato un puro errore.”

VIDEO – Riepilogo della gara sprint del GP di Gran Bretagna

Misano, il più caro

Se regala il premio a Silverstone, Misano non è da meno. Bagnaia cita il suo circuito di casa quando gli viene chiesto quale sia stato il suo errore più costoso: “Penso che Misano sia stata una delle peggiori perché avrei potuto facilmente finire terzo”.

In questo caso si tratta del GP dell'Emilia-Romagna, dove ha occupato il terzo posto prima di cadere. Poi si lamenterà della sua gomma, ma ora ammette che è sua “secondo” il più grande errore della stagione, anche se non lo è stato “al limite”. In ogni caso il risultato parla chiaro: 20 punti per Martin e nessuno per lui.

VIDEO – Il riassunto del GP dell'Emilia-Romagna

Barcellona, ​​il più stupido

Anche Bagnaia si assume una parte di responsabilità per la sua caduta al Barcellona. Questo è quello che descrive come se fosse stato “il più stupido”. C'è da dire che era allora in testa alla gara sprint quando è caduto, da solo, all'ultimo giro. Era sul punto di tornare al successo in questo formato, dove non vinceva dall’estate del 2023 e, sebbene avesse già accumulato 38 punti dietro Martín in soli cinque Gran Premi, fu il colpo finale. Il suo errore permette al rivale di intascare sei punti e aumentare ulteriormente il suo vantaggio.

VIDEO – La caduta di Pecco Bagnaia prima della vittoria di Aleix Espargaró

Sepang, la più difficile da accettare

Tra i rimpianti figura anche la caduta nella gara sprint di Sepang. Questa volta, mentre il campionato era al suo penultimo round, ha commesso un errore in scia al rivale spagnolo nel terzo round.

“Quello più difficile da accettare è stato quello della Malesia, francamente, perché non stavo sbagliando nulla. Sono entrato più lentamente e forse è stato quello il motivo della caduta” descrive, lamentandosi della sensazione di una moto il cui posteriore spinge sull'anteriore, facendo eco al commento di alcuni suoi colleghi. Questo è l'elemento di risposta che fornisce dopo diverse cadute per le quali ha assicurato di non aver fatto nulla di insolito, quella nello sprint di Sepang ha però accelerato la fine del suo duello con Martín in campionato.

“Penso di dover imparare dai miei errori”, ammette, riferendosi agli abbandoni di cui si assume la responsabilità. “Gli altri sono più complicati da analizzare, perché ho fatto la stessa cosa, solo sono entrato un po' più lento e sono caduto comunque. Quindi è più difficile da analizzare.”

Come durante lo sprint di Barcellona e il GP dell'Emilia-Romagna, ha osservato di non essersi spinto oltre quel giorno, in Malesia: “Se guardo i dati, i tre errori sono stati gli stessi: sono entrato più lentamente, senza forzare troppo la gomma, e ho perso l'anteriore. Non è facile da capire, né da prevedere perché ci diciamo che entrerà con meno velocità…”. Alla domanda se, frenando meno bruscamente, avesse sentito il posteriore spingere sull'anteriore, ha confermato: “Sì, ecco perché, la schiena spingeva davanti.”

VIDEO – Riepilogo della gara sprint del GP della Malesia

Una buona dose di sfortuna

Oltre a questi errori personali, palesi o subdoli, ci sono stati alcuni episodi sfortunati, in cui questa volta la responsabilità del pilota non è chiaramente in discussione. “Quattro [abandons] non sono stati errori miei. Una volta ho rotto qualcosa sulla bici [au sprint du Mans, ndlr] e tre volte mi hanno fatto cadere”, ricorda Bagnaia.

Evocare “un misto di condizioni”crede di non averlo “niente di male, anzi” Quandoè stato sbattuto a terra da altri piloti: “Tre di questi otto zeri provengono da situazioni strane. Quello di Portimão con Marc [Márquez]quello di Jerez con Brad [Binder] e quello con Álex Márquez ad Aragón.”

Riflettendoci, nonostante tutto, Bagnaia si è detto che forse avrebbe potuto avere un approccio diverso per evitare lo scontro. “In tutti e tre i casi è vero che sono stato sbattuto a terra da altri piloti ma erano tre situazioni che forse avrei potuto evitare” osserva.

“In quella con Álex Márquez ero nettamente più veloce, di quattro decimi, ma non ho aspettato perché lui si è allargato e mi sono detto che era il mio momento. Poi mi ha toccato e mi ha fatto cadere. E con Brad, lo stesso” , decifra l'italiano con il senno di poi. “In quella con Marc, magari provando ad aspettare un po'… Lui era più veloce quindi forse [qu’il aurait fallu] aspetta e non disattrarti… lo dico ma quando corro voglio solo arrivare più in alto possibile. Detto questo, forse proveremo a migliorare la situazione per il prossimo anno”.

In questo articolo

Lena Buffa

MotoGP

Pecco Bagnaia

Squadra Ducati

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