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Stoner e Acosta incazzati. Il plateau del 2025 e la solidarietà con il Valencia.

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Quindi siamo a Milano, al salone, Stoner è nello stand Nolan perché questo marchio di caschi è stato il suo primo sponsor e non si sono mai lasciati. Paolo Scalera, per GP One, vecchio amico di Stoner, ha rilasciato una deliziosa intervista, dove si è trattato ovviamente di caschi ma anche di un atto d'accusa assoluto e con una precisione fenomenale sulle colpe della MotoGP di oggi. Il link è sotto, la conversazione è in inglese e sottotitolata in italiano ma è anche pubblicata come testo, passatelo su questa traduzione di Google m…, quando leggi bicicletta pensi moto, automobile significa motocicletta, ma otterrai l'essenziale. In poche parole le moto di oggi sono troppo facili, rispetto alle 500 a due e quattro tempi che erano moto per piloti e non per ingegneri. Se Iannone si è lamentato della mancanza di muscoli è perché su queste moto tutto avviene tramite la frenata che quindi è molto dura e dà luogo a tantissime cadute. Lo sprint è una cavolata, da venerdì mattina i piloti anche nelle libere hanno una sola ossessione, arrivare alla Q2 del pomeriggio. Odia i gadget e la turbolenza che generano, ci sono molte altre osservazioni di buon senso da leggere. Acosta dal canto suo, grida a KTM. Chi prova tante cose in sessioni in cui i piloti non hanno tempo di provare, ci ricorda anche che una modifica su una carena richiede le modifiche al settaggio e all'elettronica che ne conseguono ma facciamo tutto in modo sbagliato e completo. Proviamo troppe cose e tutti si perdono. Ciò che ha un nome, vai a casaccio! Da buon comunicatore aggiunge che le cose stanno migliorando, che detto l'anno è deludente, lui e Binder sono cinque e sesti assoluti, con meno della metà dei punti di Bagnaia e Martin. Insomma, in casa KTM c'è fuoco.


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