Questo fine settimana in Malesia si chiude con una nuova vittoria per Pecco Bagnaia in MotoGP, la decima già in questa stagione. Ma, come spesso accade, si sta ancora allontanando dal titolo mondiale. Una situazione piuttosto paradossale che, almeno questa volta, si spiega abbastanza facilmente. Una nuova caduta nello Sprint, senza dubbio di troppo, distrugge ogni speranza di titolo a Barcellona. Cosa ne pensi del weekend di Bagnaia nel suo complesso? Le sue vittorie servono a qualcosa? Ha perso il titolo a Sepang? E soprattutto, qual è questo dettaglio che lo ha penalizzato molto in questa seconda parte di stagione? Analisi.
Una caduta non così grave
Per quanto contraddittorio possa sembrare, questo autunno, secondo me, non è assolutamente dannoso. Non contamina in alcun modo la sua stagione e anzi era legittimo. Avrò modo di riparlarne più avanti ma ovviamente il titolo non è stato deciso a Sepang. L'italiano era staccato di 17 punti prima di approdare in Malesia: era giunto il momento di provare qualcosa. Era necessario spingere e soprattutto, in questo specifico contesto, non lasciarti scappare Jorge Martinpur non venendo ripreso da Marc Marquez.
Dieci vittorie sono ancora tante. Foto: Michelin Motorsport
È caduto mentre cercava di conquistare il titolo, e sicuramente non sotto pressione come ho letto qua e là.
Preferisco di gran lunga questo approccio piuttosto che l’ennesima gara conservativa come ha fatto due volte in Australia e una in Tailandia sabato. Non era più il tempo dei calcoli, toccava a lui andare a fare la storia. Aspettarsi una caduta da un pilota solido come Jorge Martin in questa stagione non avrebbe fatto altro che amplificare la delusione una volta terminata la stagione.
Due piloti e il resto
Domenica, come nelle qualificazioni, non c'è stata partita. Jorge Martin ha realizzato uno dei suoi migliori giri in Q2, ma Bagnaia ha fatto meglio. Durante la gara i due si staccarono subito e ci offrirono una breve ma gustosa spiegazione. Sinceramente non mi aspettavo che Martin attaccasse così tanto, anche se si è affrettato a lasciare andare Bagnaia vista la difficoltà della sfida. Il “Martinator”, di cui parleremo più nel dettaglio domani, è rimasto fedele alla sua linea: attacca, costantemente, indipendentemente dalle condizioni o dalla sua situazione in campionato.
Ma Bagnaia è stato più forte, il che alla fine era abbastanza prevedibile. Nel 2022 come nel 2023 è stato nettamente migliore di Martin a Sepang. Si nota abbastanza facilmente la differenza di livello tra i due e il resto del gruppo, che mi ricorda la stagione 2013. All’epoca sapevamo che Jorge Lorenzo e Marc Marquez avrebbero dominato la maggior parte delle sessioni più la stagione andava avanti, più era prevedibile e ovvio. Anche in questo caso si è arrivati all'ultima gara, anche in questo caso uno ha ottenuto più vittorie dell'altro e ancora una volta, quello che ha ottenuto più vittorie dell'altro ha perso. Ma secondo me chi ha ottenuto più vittorie avrebbe meritato il titolo. Non so se posso dire lo stesso di chi quest'anno ha trionfato più spesso, ma avremo occasione di riparlarne.
Un dettaglio molto costoso
Con dieci vittorie domenicali, è legittimo pensare che Bagnaia sia più forte che mai. Tuttavia, c’è un punto su cui è regredito significativamente in questa stagione. O magari gli altri sono andati avanti e lui no, diciamo che ha perso un vantaggio. Queste sono le partenze. L'anno scorso ricordo una Bagnaia eccezionale quando si spensero le luci. La sua straordinaria capacità di proiezione gli ha permesso di mettersi in una posizione ideale senza aspettare. Poi, buona fortuna a rimuoverlo, viste le sue capacità in frenata. Il suo senso del sorpasso gli ha permesso di mettersi in condizioni ottimali fin dalle prime fasi di gara. Molti esempi passati supportano questa dimostrazione, ma il più evidente è senza dubbio l’Indonesia nel 2023. Partito 13°, è riuscito a vincere anche grazie alla caduta di Jorge Martin che lo precedeva.
Il sabato è stato davvero un problema per Bagnaia quest'anno. Foto: MotoGP
Nel 2024 non fa più la differenza nella maggior parte delle gare, a Sepang era ancora così. Lo vediamo faticare nelle prove di partenza, scivolando, a volte torcendo la sua Ducati Desmosedici GP24 fino quasi a cadere! La MotoGP attuale richiede buoni voli, soprattutto contro Jorge Martin che ha più o meno le stesse qualità al manubrio, e la stessa macchina. Se fosse partito meglio credo sinceramente che avrebbe vinto, ad esempio, nello Sprint. È possibile rifare la stagione in questo modo. Al contrario, quando inizia bene, è quasi imprendibile : prendiamo ad esempio il Giappone, dove forse non sarebbe stato il più veloce, ma dove gli altri non potevano fare nulla una volta che era davanti.
A questo livello di competizione non ci sono piccoli dettagli. Tutti i piloti vi diranno che la partenza è il momento chiave di un Gran Premio nell’era moderna.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensi!
Allora dimmelo nei commenti!
Come promemoria, questo articolo riflette solo il pensiero del suo autore e non dell'intero team editoriale.
E sempre questo rispetto tra i due. Foto: Michelin Motorsport
Foto di copertina: Michelin Motorsport
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