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Le Ducati GP23 rallentate dallo sfasciacarrozze di Márquez in Indonesia?

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Dopo la rottura del motore durante la gara del GP dell’Indonesia, Marc Márquez ha parlato di un problema del tutto nuovo per Ducati, che sta cercando di capirne le cause. La parte responsabile, esterna al motore, è stata poi rimossa dalla Desmosedici nel model year 2023, anche se ha contribuito a rimetterla in gara con il modello più recente.

Il problema troverebbe la sua origine in una delle principali sfide tecniche per i costruttori quest’anno: la gestione del nuovo pneumatico posteriore, che generava vibrazioni sulla maggior parte delle macchine. La Ducati ha rimediato a inizio stagione sulla sua GP24, tuttavia il modello della scorsa stagione, a disposizione di Gresini e VR46, è rimasto invariato e, durante l’estate, abbiamo visto i piloti della GP23 faticare a lottare.

Se Marc Márquez ha negato un gap prestazionale legato allo pneumatico, suo fratello Álex lo ha visto come la fonte delle sue difficoltà durante l’estate e, al Red Bull Ring, dove è stato offerto un pneumatico diverso, il maggiore ha confermato di essere più a suo agio . Il sito Race rivela che per agevolare i piloti schierati nella GP23, nel corso della stagione è stato introdotto un nuovo volano su ciascuna di queste moto, i contratti richiedono total equity.

Questa parte è esterna al motore, il che permette di modificarlo rispettando il blocco dello sviluppo imposto ai marchi europei durante la stagione. Sulla Ducati assorbe parte dell’energia generata dalla rotazione dell’albero motore, bilanciandone così i movimenti. Le modifiche però avrebbero permesso alla mia moto di guadagnare aderenza in curva ma avrebbero anche contribuito a mandare su di giri il motore.

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La moto di Marc Márquez dopo la rottura del motore a Mandalika.

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Una velocità eccessiva di questo tipo sarebbe responsabile del problema riscontrato da Márquez a Mandalika, e in particolare della rottura della scatola dell’albero motore. Secondo The Race, Ducati ha quindi deciso di abbandonare la nuova versione del volano di Motegi, per ovvi motivi di affidabilità. Marc Márquez non ha fornito dettagli sul problema né sulla natura delle modifiche apportate ma ha confermato che hanno avuto un’influenza negativa sul comportamento della sua moto in Giappone.

“Abbiamo apportato modifiche che hanno un grande impatto sulla mia guida”ha spiegato lo spagnolo nel corso del weekend di Motegi, facendo eco ai rimpianti espressi anche dagli altri piloti della GP23 e in particolare da Fabio Di Giannantonio. “Da lì cerchiamo di adattarci perché non ha senso continuare a pensare ai cambiamenti, a questo o quello. Devi solo adattarti a quello che hai ed è quello che abbiamo fatto”, voleva però martellare lo spagnolo.

Marquez limitato nei motori a disposizione

Altra preoccupazione: sebbene la rottura del motore di Mandalika non fosse legata ad un problema direttamente causato dal blocco stesso, Márquez ha effettivamente perso un esemplare quasi nuovo nella quota a sua disposizione per la stagione. Prima di prestare servizio in Indonesia, questo motore, il quinto utilizzato dal pilota nel 2024, è stato introdotto solo alla fine dell’estate.

Il suo chilometraggio è rimasto basso visto che è stato utilizzato solo in EL2 al GP di Aragón, in due sessioni al GP di San Marino, tre al GP dell’Emilia-Romagna, poi in due sessioni, Q2 e le due gare in Indonesia. In Giappone, Márquez ha poi guidato il suo sesto e settimo motore dell’anno.

Di questi sette motori, i primi due sono stati ritirati dalla dotazione, che comprende ancora quello danneggiato in Indonesia, anche se sappiamo che non potrà più essere utilizzato. Márquez avrà quindi a disposizione solo quattro motori in Australia e Tailandia, tre dei quali hanno già avuto un ampio utilizzo essendo stati utilizzati rispettivamente dai GP di Francia, Catalogna e Aragón. La quarta è stata ascoltata in pista solo durante le prime tre sessioni di Motegi.

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Marc Márquez ha meno motori degli altri piloti Ducati.

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Márquez avrà diritto ad un motore aggiuntivo per gli ultimi due fine settimana della stagione. In precedenza ogni pilota aveva sette motori all’anno ma con l’estensione del calendario è stato autorizzato un ottavo esemplare a partire dalla stagione 2022, a patto che il campionato preveda almeno 21 Gran Premi prima dell’inizio della stagione.

Quest’anno le date inizialmente in programma erano 22 e questo motore aggiuntivo resta quindi consentito anche se varie cancellazioni hanno portato il calendario a 20 appuntamenti. L’ottavo motore, però, potrà essere utilizzato solo a partire dal 19° Gran Premio della stagione, in Malesia.

Márquez potrebbe trovarsi in una situazione delicata in caso di un nuovo problema dato che, per fare un confronto, Jorge Martín ha ancora i suoi sette motori, mentre Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini ne hanno sei nel bagaglio, solo uno è stato tolto dalla loro dotazione.

Con Léna Buffa e Germán Garcia Casanova

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