DayFR Italian

Parliamo di MotoGP: ecco perché Pedro Acosta ne ha bisogno

-

Subito dopo il Gran Premio del Giappone della MotoGP, Pedro Acosta ha parlato a lungo. Una di queste affermazioni era molto vera; secondo lui lo era “il suo miglior fine settimana, ma allo stesso tempo, il suo peggiore”. È una buona idea, come ogni suo comunicato stampa. È giunto il momento di ripensare ai suoi sforzi, perché se lo è meritato. Piuttosto “il peggiore” o “il migliore”?

Non c’è dubbio

Onestamente penso che la questione non si ponga nemmeno.
Pedro Acosta ha appena vissuto il suo miglior fine settimana in MotoGP, di gran lunga. Senza finire una sola gara, è forte. Per quello ? Qui andiamo per una spiegazione soggettiva ma fornita.

Per primo, Pedro Acosta ha conquistato la pole position. Ho l’impressione che questa informazione – arrivata molto presto alle nostre orecchie a causa della differenza di fuso orario – sia passata un po’ inosservata, ma è un vero segno di progresso. Era il suo primo in MotoGP, e il primo per un debuttante dai tempi di Marco Bezzecchi al Gran Premio di Thailandia del 2022. Diventa il terzo più giovane pole-sitter, e questo è significativo. Certo, si è trattato di un fatto un po’ circostanziato, perché i favoriti hanno commesso degli errori (Pecco Bagnaia e Jorge Martin), per non parlare dell’annullamento del round di Marc Marquez. Ma dovevamo comunque andare a trovarla. Questa impresa da sola mette il suo GP del Giappone al di sopra di molti altri quest’anno, sarai d’accordo.

Superstar in divenire. Foto: Michelin Motorsport

In secondo luogo, lo Sprint. Dotato di uno stile spettacolare ma raffinato, poetico ma efficace, Pedro Acosta ha preso il volo, deponendo i migliori piloti del mondo e la loro spietata Ducati. Certo, la sua gara è finita nella ghiaia mentre era in testa, ma nella MotoGP di oggi chi può tirargli dei sassi? D’ora in poi, una gara sarà solo una serie di giri di qualificazione. I conducenti spingono, il 100% delle volte. Questo è successo a tanti altri ladri prima di lui, compreso qualche gara fa Pecco Bagnaia e Jorge Martin solo una settimana e mezza fa! Era in testa, e questo è quasi tutto ciò che conta.

Terzo, la corsa della domenica. Anche questa volta sembrava minaccioso, capace di solleticare Pecco Bagnaia. E’ caduto all’ultima curva, un posto piuttosto strano per commettere un simile errore, in effetti, ma non possiamo togliergli l’impegno, la sua determinazione. Voleva vendicare il suo errore del giorno prima, ma senza tirarsi indietro.

Un novellino che si comporta come un novellino

Ok, sta cadendo molto in questa stagione. È un dato di fatto. Ha commesso degli errori nei due Gran Premi di Misano, ma è più veloce che mai. Dobbiamo tenerlo costantemente presente: se deve cadere per trovare i suoi limiti e progredire, per competere con i migliori piloti, per accumulare esperienza, è adesso. Se la KTM andrà bene l’anno prossimo, non vedo perché non potremmo considerarla una delle favorite per il titolo. Quindi avrà tutto il tempo per incolpare se stesso.

È meglio cadere andando troppo veloci, che essere troppo lenti e finire ogni gara. Impariamo più facilmente a rallentare che a trascendere noi stessi. È un novellino, è esattamente per questo che è lì. E’ una sorta di periodo di prova, non si gioca niente, nemmeno il titolo di rookie of the year appena vinto dopo il Gran Premio del Giappone. Trovo difficile immaginare come qualcuno possa biasimarlo per aver fatto quello che fa, quando è perché fa quello che è dove si trova.

Acosta più grande di KTM?

Ma non è tutto. Pedro Acosta, solo 20 anni, ha dimostrato chi è il leader in KTM, anche se non è ancora nel team ufficiale. A distanza di un anno ancora non capisco perché la dirigenza austriaca non lo abbia affiancato direttamente a Brad Binder nel team ufficiale.

Nessuno ha preoccupato la Ducati quanto lui nella seconda parte della stagione. L’azienda di Borgo Panigale cammina sulle acque e né Aprilia né KTM riescono a fermarla. Soltanto Pedro Acosta oppone resistenza. Andrò ancora oltre: Brad Binder non è mai riuscito a far sudare Dall’Igna come Acosta durante lo Sprint in tutta questa stagione.

Pedro Acosta è ben circondato al Tech3, questo è certo. Ma il suo posto è in un team ufficiale, e lo è da quando è salito su una moto per la prima volta. Foto: Michelin Motorsport

In termini di carattere si afferma giorno dopo giorno. Ciò è facilmente evidente quando si leggono i suoi commenti sulla corsa al titolo, ma anche su KTM, il suo datore di lavoro. In Giappone, ha detto:
« Le Ducati non sono inguardabili. Siamo in ritardo ma andiamo avanti […] arriveranno cose migliori”. Ecco le sagge parole di un grande, che orienta, che motiva, che unisce. Non molto loquace, Brad Binder potrebbe instillare un simile stato d’animo?

Conclusione

Pedro Acosta è stato eccezionale a Motegi, al diavolo i conti. Autore della sua prima pole position, è stato l’unico a solleticare la Ducati (che è arrivata nella top 7 nello Sprint e nella top 5 nel GP), e ha continuato a progredire. I suoi discorsi sono sempre più adulti, lui è sempre più alto. Lascialo cadere, questa stagione è lì per quello. Non ho dubbi che sia abbastanza intelligente da tenersi insieme se dovesse ritrovarsi in una corsa per il titolo il prossimo anno.

Sono curioso di sapere cosa pensi del suo fine settimana. Raccontamelo nei commenti!

Ricordiamo che questo articolo riflette solo il pensiero del suo autore e non dell’intero team editoriale.

In alto, al suo posto. Foto: Michelin Motorsport

Foto: Michelin Motorsport

Related News :