Parliamo di MotoGP: Marc Marquez diventa pericoloso

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Abbiamo sentito meno parlare di Marc Marquez nelle ultime gare della MotoGP. Non so se anche tu hai questa impressione, ma sembra meno selvaggio, più concentrato. Perché questa sensazione? C’è la possibilità che l’otto volte campione del mondo stia già iniziando a prepararsi per il 2025. E se così fosse, allora i suoi avversari avrebbero motivo di farsi domande perché è niente di meno che formidabile. Analisi.

Un approccio molto più efficace

Se tralasciamo i suoi piccoli errori in qualifica, Marc Marquez è stato molto più diligente nelle ultime settimane. Non ha perso la velocità, ma ha meno fretta, quasi risparmiandosi. Ho l’impressione che non cerchi più il primo posto ogni volta che esce, il che fa ben sperare. Infine, potrei pubblicare un articolo che ho scritto alla fine della stagione 2022subito dopo che Marc ha ammesso di prepararsi per il 2023 puntando sulla regolarità. Poi, per qualche motivo non ho capitoha ricominciato a cadere di continuo, con la voglia assoluta di tenere in vita una Honda RC213V già superata. Speriamo che questa volta sarà diverso.

Può cambiare, definitivamente, a 31 anni? Foto: Michelin Motorsport

Il suo fine settimana a Motegi è stato molto buono. Sapevamo che era forte su questa pista, come ha dimostrato il suo podio lo scorso anno con la Honda. Con la Ducati poteva solo andare meglio. Credo proprio che questa uscita nel verde in qualifica gli sia costata le due gare, perché abbiamo visto, dall’esempio di Bagnaia, quanto fossero importanti le partenze su una pista così impegnativa per le gomme. Non dovresti seguire, ma guidare, ed è più difficile quando inizi nono. Naturalmente, la sua ottima capacità di proiezione gli permetteva, ogni volta, di liberarsi dei suoi diretti concorrenti per risalire la china. Ma una volta guidato Bagnaia, la missione era impossibile.

Nonostante una macchina inferiore, che nessun altro riesce a far funzionare come lui, Marquez si è divertito nelle due gare. Il suo Sprint, in particolare, è stato interessante. È stato meticoloso, senza affrettare nulla: ecco il Marc Marquez che adoro. Certo è arrivato terzo, a pochi metri dalla vittoria, ma non ha fatto di tutto per superare i due piloti ufficiali Ducati. È stato intelligente da parte sua. Il duello con Bastianini non lo ha disonorato, sapendo che il combattimento ravvicinato è per lui un grande punto debole, e lo è sempre stato.

Poi, durante il Gran Premio, guidava da solo, per la maggior parte del tempo. Ha battuto “Bestia”, che vale il terzo posto in campionato. Chiaramente, è stato un fine settimana pagato (23 punti totali), cioè più di Bastianini (22 unità), e poco meno di Jorge Martin (26 punti). Questo dimostra chiaramente che è della partita, che sta discutendo, che non ha nulla di cui vergognarsi, anche di fronte a piloti che lottano per il titolo.

Un approccio che darebbe i suoi frutti

Se Marc Marquez dovesse continuare su questo slancio, e a maggior ragione nel 2025, non vedo perché non potrebbe vincere il mondiale. La MotoGP moderna enfatizza la velocità più che la regolarità, questo è un dato di fatto. I campioni e quelli che vogliono esserlo, negli ultimi anni, sono molto veloci ma cadono tanto. Il vantaggio di Marquez è che cade altrettanto spesso, ma raramente in gara. Per molto tempo ha “scelto” le cadute per trovare i suoi limiti. Non era mai stato così forte come quando sembrava che stesse effettuando parate da capogiro o fosse sempre nella trappola di ghiaia. La domenica, invece, non cadeva quasi mai.

Non è il caso, ad esempio, di Bagnaia o Martin. Spingono costantemente, a volte commettono errori. Ciò porta all’incoronazione di piloti che non hanno medie di punti elevate nel corso dell’anno. Bagnaia, dal 2022, non ha mai sfondato una stagione nonostante le numerose vittorie. Nel 2019, durante l’anno di riferimento, Marc Marquez ha segnato una media di oltre 19 punti su una base di 25 tiri, in 21 eventi. Non esiste più.

Marc Márquez MotoGP

Il sorriso è sempre lo stesso. Foto: Michelin Motorsport

Dopo Aragon e le sue prime due vittorie con la Ducati, i totali sono i seguenti. Marc Marquez ha segnato 119 punticontro 107 pour Pecco Bagnaia et 122 per Jorge Martin. Non è tutto, ho analizzato questa statistica.

Sabato, nello Sprint, Marc Marquez segnato 37 punticontro 46 per Bagnaia et 36 per Jorge Martinpresumibilmente il riferimento definitivo su questo formato. La domenica, Marquez ha segnato 82 pedonicontro 86 per Martino et 61 per Bagnaia.

Lo avrete capito, Marc Marquez è lì, vicinissimo, nella dinamica dei migliori, nonostante il ritiro meccanico a Mandalika! Non si vede guardando la classifica, perché Marquez ci ha messo un po’ ad adattarsi alla sua cavalcatura. È troppo lontano perché sia ​​ovvio. D’ora in poi dimostrerà di essere capace, senza prendere fuoco, pilotando in modo intelligente, che può lottare per un titolo mondiale contro due grandi clienti.

Un 2025 promettente?

Avremo modo di riparlarne, ma il contesto potrebbe giocare a suo favore la prossima stagione. Dubito che ci sarà anche Martin, così come Di Giannantonio, che sarà comunque equipaggiato con l’unica GP25 non ufficiale. Non vedo nessuno oltre a Bagnaia a sbarrare la strada. E ha dimostrato, in queste settimane, di saper lottare con le sue armi: magari non solo con la velocità, ok, ma con la costanza di rendimento.

La domanda da 1000 franchi è la seguente: accetterà, nei fine settimana a lui favorevoli, di lasciare andare Bagnaia senza dare tutto, fino ad arrivare a terra, pensando solo al lungo periodo, nell’ordine di una stagione? Ti lascio rispondere nei commenti.

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Non vedo l’ora! Foto: Michelin Motorsport10

Foto: Michelin Motorsport

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