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Commemorazione del 26° anniversario della scomparsa del defunto Sua Maestà il Re Hassan II

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Questa commemorazione, che arriva poche settimane prima della celebrazione del 49° anniversario del glorioso Marzo verdeè un momento solenne per rendere vibrante omaggio al fondatore dello Stato moderno e al Re costruttore, che ha lasciato il segno nella storia contemporanea del Regno.

Infatti, al momento del suo insediamento nel 1961, Fu Sua Maestà Hassan IIche Dio lo circondi della Sua infinita misericordia, rispettò scrupolosamente i traguardi fissati dal suo venerato padre, Il defunto Sua Maestà Mohammed Ve cementò le sue fondamenta, per intraprendere opere di edificazione e unificazione che diedero al Marocco una posizione privilegiata nel concerto delle Nazioni e gli permisero di consolidare la sua stabilità, di intraprendere il cammino dello sviluppo e di completare la sua integrità territoriale.

Sua Maestà il Re Mohammed VI, Amir Al-Mouminine, che Dio lo aiuti, presiederà domenica la veglia religiosa che sarà organizzata presso il Mausoleo Mohammed V di Rabat, in occasione del 26° anniversario della scomparsa del defunto grande del Marocco, il defunto Sua Maestà il Re Hassan II, che Dio gli riposi, annuncia un comunicato stampa del Ministero della Casa Reale, del Protocollo e della Cancelleria.

Fu infatti sotto il regno di Sua Maestà Hassan II che il Marocco poté consolidare la sua unità nazionale, in particolare con il recupero delle province di Sidi Ifni (30 giugno 1969) e Oued Eddahab (14 agosto 1979). La chiave di volta di questo glorioso processo di completamento dell’integrità territoriale è stata, senza dubbio, l’organizzazione, il 6 novembre 1975, della gloriosa Marcia Verde, un’opera pacifica e un’epopea memorabile iscritta in lettere d’oro negli annali della storia dell’Umanità. come approccio e modello per la risoluzione pacifica delle controversie.

Inoltre, l’architetto della Marcia Verde, il defunto Sua Maestà Hassan II, ha preso coscienza, fin dai primi anni del suo regno, dell’importanza di costruire un’economia nazionale indipendente, solida e resiliente, avviando nel 1966 la “politica delle dighe” di cui aveva fatto il suo progetto regnante. Questa politica si è dimostrata efficace fin dalla sua attuazione e si è rivelata molto utile, in particolare durante i cicli ricorrenti di siccità e carenza idrica vissuti, anni dopo, dal Marocco e da diversi paesi della regione.

Questo programma pionieristico, abbinato ad un’ambiziosa politica agricola, ha permesso di stabilire definitivamente la vocazione agricola del Regno e di fare di questo settore una leva per lo sviluppo complessivo.

Oltre alla crescita economica, il defunto re si è sempre preoccupato di garantire il benessere sociale dei suoi fedeli sudditi e di preservare i valori di coesione, solidarietà e mutuo aiuto, caratteristici della società marocchina. Per fare ciò ha avviato progetti strategici riguardanti, tra l’altro, la promozione dei diritti delle donne, il consolidamento dell’istituto familiare, lo sviluppo dell’edilizia sociale e il rispetto dei diritti umani e del pluralismo.

Su scala internazionale, il carisma, l’intuizione e l’apertura mentale del defunto Sua Maestà Hassan II gli hanno valso il rispetto e l’ammirazione di leader e capi di Stato. Sotto la sua saggia guida, il Marocco si è ritagliato un posto d’elezione nel concerto delle Nazioni, ha potuto far sentire la propria voce in vari forum internazionali e ha svolto un ruolo di primo piano in una serie di questioni regionali e internazionali, come quella israelo-sociale. Conflitto arabo, le missioni di pace delLUI e la creazione delOrganizzazione dell’Unità Africana (OUA), antenato dell’Unione Africana, e dell’Unione del Maghreb Arabo, tra gli altri.

Pertanto, le azioni del defunto Sua Maestà Hassan II, che Dio gli riposi, per la lotta contro il colonialismo, l’instaurazione della pace, il raggiungimento dello sviluppo e della prosperità dell’Africa, riconosciuti a livello planetario, gli sono valsi, lo scorso novembre 1, 2022, un Premio Panafricano assegnato dall’Etiopia al defunto Sovrano per la sua dedizione e il suo contributo all’emancipazione dell’Africa e del Panafricanismo, in particolare attraverso le sue azioni a favore della creazione dello YEAH.

Da sempre, in termini di politica estera, il defunto re ha adottato una visione tanto chiara quanto equilibrata che sosteneva l’apertura al mondo occidentale e alla modernità, garantendo al tempo stesso la preservazione dell’identità del Marocco come paese islamico, arabo, africano e mediterraneo.

Inoltre, nella sua veste di Comandante dei Fedeli, il defunto Sovrano non ha mai smesso di invocare e lavorare per l’unità delle fila dell’intera Umma islamica di fronte ai pericoli che attendono la terra dell’Islam.

Commemorando il 26° anniversario della morte di Sua Maestà il Re Hassan II, il popolo marocchino rende omaggio alla memoria di un grande Re costruttore che ha permesso al Marocco di entrare nell’era della modernità. È anche un’opportunità per tutti i marocchini di ribadire la loro immutabile lealtà e il loro incrollabile attaccamento al glorioso trono alawita e di rinnovare la loro determinazione a continuare l’opera del defunto Sovrano e ad aderire ai grandi progetti avviati dal suo degno successore, Sua Maestà il Re Mohammed VIche Dio lo preservi, al servizio di un Marocco moderno, sviluppato e prospero.

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