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Shanghai Masters 2024: Alcaraz si riscatta contro Monfils e raggiunge i quarti di Shanghai | Tennis | Sport

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Carlos Alcaraz assapora un’altra vittoria, questa volta dal sapore migliore di quelle ottenute in precedenza contro Juncheng Shang e Yibing Wu, tenendo conto che c’era della brace. La sconfitta estiva contro Gael Monfils a Cincinnati, un paio di mesi fa, ha ferito molto il murciano, quando aveva perso la lucidità ed era esploso in una sequenza mai vista prima. Ma lo sfogo di quel pomeriggio lascia il posto all’impeccabile intervento dell’autunno, risolto per 6-4 e 7-5 (in 1h27′) e suggellato in pace, in qualche modo riscattando: punteggio regolato. Il numero due continua il buon progresso e si incontrerà questo giovedì nei quarti di finale con l’americano Tommy Paul o Tomas Machac, sapendo che ha già ottenuto 12 vittorie da quando è inciampato a New York e che non è lontano dalle 15 in cui ha registrato due anni fa nella sua serie migliore. Ha gestito con maturità la sfida di questo mercoledì e ha messo al tappeto un tennista che riportava alla mente un brutto ricordo, ancora capace di turbare.

Perché a 38 anni, Monfils, un veterano di guerra con quasi 900 partite al suo attivo, rimane un avversario imprevedibile che dovrebbe essere legato a breve e non permettergli di prendere il volo. Resta l’episodio dei racket d’agosto, una giornata di frustrazione e anche di avvertimento, e quindi la messa in scena determinata del Murcian, che questo mercoledì si è avvicinato con tutto e ha cercato di evitare il pasticcio che il francese stava cercando di imporre. Intelligente, ha combinato velocità, altezze e angoli per cercare di destabilizzare, ma questa volta si è imbattuto in una versione molto diversa: quella della solida e paziente Alcaraz di questi giorni. Lungi dal lasciarsi trascinare dall’ingannevole inerzia che gli scambi stavano acquistando, lo spagnolo si rifugiò sulla linea di fondo e da lì cominciò a colpire il francese con i suoi due dritti, perché quel rovescio sputa con la stessa potenza del guidare.

Non sono mancate le pennellate di entrambi, entrambi con uno spirito circense, una delizia per lo spettatore. Il numero due però ha reagito a tutto con serietà, senza entrare in partita come voleva quello davanti. “Non penso che mi batterà, penso che mi schiaccerà. Al cento per cento. “È una leggenda in divenire”, ha anticipato Monfils nell’anticamera, lanciando il primo colpo, per vedere se gli elogi avrebbero rilassato il giovane e guadagnare così terreno per ottenere di più dalle sue buffonate. Ma niente di niente. Un equilibrio divertente, fuoco dopo fuoco e pietre di tutti i colori, ma una sola voce nel momento della verità, quella di Alcaraz. Senza distrazioni e con molta determinazione, il murciano ha saputo aspettare il momento e attaccare quando necessario, decantando ogni set con un rottura; Il primo è stato prolungato (fino alla nona partita) e il culmine è stato ancora più lungo (fino all’undicesimo).

“Ho cercato di mantenere la calma, controllare le mie emozioni e aspettare le mie opportunità. Nel secondo set ho avuto qualche occasione per strappargli il vantaggio all’inizio e non ne ho approfittato, ma ho cercato di mantenere la calma, perché sapevo che ne sarebbero arrivate altre. Dovevo cercare di essere il più calmo possibile, perché sapevo che mi avrebbe aiutato molto. Sento davvero bene la palla, molto meglio che durante il tour nordamericano. Quindi sono felice di averlo rifatto e spero che continui così”, ha detto il vincitore, per ora implacabile su questa pista asiatica che sta restituendo al suo tennis la verve perduta dopo le Olimpiadi.

Lodevole, in ogni caso, è l’indistruttibile spirito guerrigliero di Monfils, aggrappato al duello dall’inizio alla fine. Ha temporeggiato, ha tirato il servizio per compensare il deficit fisico – 17 anni di differenza tra i due – e si è ribellato al momento autoritario dello spagnolo, ma alla fine si è piegato. Con lo stesso numero di tiri vincenti (22) e un record pari di errori (9-13), ha deciso il vantaggio con il servizio. Quello di El Palmar è stato più ispirato, negando l’unica opzione a disposizione del rivale e sigillandogli l’accesso ai quarti di finale. Registra così il suo miglior risultato nel torneo e continua ad allungare la sequenza post-US Openmentre parallelamente avanza anche Jannik Sinner. Il numero uno ha ridotto l’attaccante Ben Shelton (6-4 e 7-6(1) e affronterà questo giovedì il russo Daniil Medvedev, che ha eliminato il greco Stefanos Tsitsipas (7-6(3) e 6-3). progressi, Alcaraz e Sinner si sarebbero incontrati di nuovo in semifinale.

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