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È morto Sammy Basso, il malato di progeria più longevo al mondo aveva 28 anni: ha avuto un malore al ristorante

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diFrancesca Visentin

Aveva fondato l’Associazione Italiana Progeria diventando il volto della ricerca per combattere la malattia: si era laureato all’Università di Padova e il suo sogno era lavorare al Cern di Ginevra. Il ricordo dal mondo dello spettacolo alla politica, Valditara: «Gli intitoleremo una scuola»

«Credere sempre in quello che si fa e andare avanti anche quando sembra impossibile». Lo ripeteva spesso Sammy Basso. Attorno a questa certezza ha costruito una vita ricca di imprese, esperienze, sfide quotidiane, piena di amici e amiche. Sapeva di avere poco tempo e ha riempito ogni giorno di studio, ricerca e relazioni. «Studiare la propria malattia può fare paura – aveva detto proprio tre giorni fa, ritirando a Venezia il Premio Rizzi – . Ma sono grato di donare speranza per il futuro di tutti quei ragazzi che, come me, sono affetti da progeria».

Sammy Basso, morto a 28 anni il più longevo malato di progeria

Sammy Basso, 28 anni, vicentino, morto per un malore al ristorante villa Razzolini Loredan ad Asolo durante una festa di matrimonio, era biologo molecolare, ricercatore con doppia laurea con lode (all’Università di Padova) e una tesi sulle terapie per rallentare il decorso della progeria, Cavaliere al Merito della Repubblica per l’attività che dal 2005 portava avanti con l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso Onlus.

E sì, era anche la persona più longeva al mondo con progeria, la sindrome di Hutchinson-Gilford. Ma aveva messo in chiaro subito che lui non era la sua malattia, nonostante le fattezze inconfondibili tipiche della patologia che provoca l’invecchiamento precoce.

Il documentario sulla sua vita: da Sanremo alle conferenze

Non si era risparmiato nulla, viaggi in giro per il mondo, addirittura un «on the road» negli Stati Uniti, poi diventato il libro «Il viaggio di Sammy» (Rizzoli) e un docu-film National Geographic.  Era stato sul palco del Festival di Sanremo indossando occhiali da marziano, sempre pronto all’ironia, anche sulla sua gravissima patologia. Nei giorni scorsi era appena rientrato da una conferenza in Cina, per divulgare le sue scoperte di ricercatore, convinto che avrebbe trovato una cura a quella malattia che ogni minuto gli portava via decenni. I suoi studi sono stati un contributo prezioso.

Il ricordo del mondo della ricerca, dello spettacolo e della politica

«Grazie a lui e al suo impegno possiamo sperare in un futuro in cui la progeria potrà essere curata», sottolinea la scienziata Antonella Violaricercatrice biomedica. Tantissimi conservano un suo ricordo e lo piangono, amici e amiche vere, ma anche personaggi del mondo dello spettacolo come Jovanotti, politici, scienziati, chi l’ha incrociato anche solo con una telefonata o a una conferenza, non lo dimentica: gentile, affabile, mai banale, attento al prossimo. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, si è detto pronto a intitolargli una scuola.

Il messaggio della famiglia e dell’associazione

La famiglia sempre al suo fianco, in ogni impresa, i genitori Laura Lucchin e Amerigo Basso fanno sapere: «È stato un privilegio condividere la vita con lui. Ha insegnato a tutti noi che sebbene gli ostacoli della vita a volte possano sembrare insormontabili, vale la pena viverla con pienezza».

La grande fede in Dio e la trilogia su Antenore

Sammy Basso aveva una grande e irremovibile fede in Diochi l’ha conosciuto lo sa bene. Al collo portava sempre un crocefisso di legno, in ogni frase e pensiero c’era anche una profonda spiritualità. E nelle relazioni con gli altri viveva, come pratica quotidiana, la parola di Dio: disponibilità, accoglienza, comprensione. Scienziato e sognatore, trovava rifugio e consolazione nella scrittura e negli eroi della mitologia, fin da bambino. Tanto che preoccupazioni e anche qualche tristezza, le aveva trasformate in un libro di mitologia, «Antenorea1», viaggio alle radici del popolo veneto, il primo di quella che avrebbe dovuto essere una trilogia. «La mitologia mi ha sempre affascinato, già dai tempi delle medie fantasticavo a occhi aperti nel sentire storie di eroi e divinità dai poteri immensi e atti valorosi».

Così è nato il suo romanzo. «Scrivere di Antenore, eroe fondatore di un popolo, quello veneto, scampato da Troia, mi ha aiutato nei periodi duri – aveva rivelato Sammy Basso – quando la sera scrivevo e trasformavo in parole tutti i miei dubbi sulla vita, le mie risposte, le preoccupazioni, le insicurezze, così che ogni personaggio fosse l’ombra di ciò che provavo. Ho messo tanto di me e delle mie aspettative nei personaggi del romanzo. E ho osservato attentamente le altre persone, nel libro ci sono anche loro».

Start up «Humanitas» e le ricerche sul dna contro le malattie rare

Curiosità e amore per la scienza l’hanno portato ad avventurarsi in tante imprese. «Ho scoperto che il dna di ognuno può essere una vera e propria banca dati sulle etnie degli avi – aveva raccontato – . Ho fatto l’analisi del mio dna per ricostruire i popoli da cui provengo e ho scoperto di avere anche parte di germanici, galli, mediorientali, greci, avi da Israele, Anatolia».

E aveva fondato la start up, «Humanitas»che indaga proprio le origini contenute nel dna. Molto legato alla sua terra, non mancava mai a un evento, una festa, una sagra (perfino la vendemmia) a cui lo invitavano nel Veneto. «Sono veneto e fiero di esserlo, orgoglioso delle mie origini – sottolineava Sammy Basso – anzi, ho una vera ossessione per il mito e le origini, per me è fondamentale conoscere gli avi, sapere chi sono e da dove vengo».

L’impegno che proseguirà anche dopo il suo addio

Sammy Basso sapeva che il suo tempo correva, ma coltivava con tenacia sogni e speranze. «Continuerò a fare lo scienziato, il ricercatore – ripeteva – , sto lavorando a una modifica del dna per trovare una terapia definitiva che curi la progeria e le malattie rare». Una strada che ha tracciato con passione e tanto studio e che permetterà di continuare a vivere a tante altre persone con una malattia rara.


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6 ottobre 2024 ( modifica il 6 ottobre 2024 | 15:01)

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