DayFR Italian

L’ambiguità del “memorandum Benmoussa” preoccupa gli operatori sociali

-

Il Ministero dell’Istruzione Nazionale, dell’Istruzione Superiore e dello Sport ha pubblicato un memorandum esplicativo riguardante la determinazione dei compiti e dell’orario di lavoro settimanale degli specialisti dell’educazione e degli assistenti sociali. Questo passo rientra nel quadro del rafforzamento dell’integrazione tra i vari gruppi che lavorano nelle istituzioni educative, il che contribuisce a migliorare la qualità dell’istruzione e a fornire un supporto adeguato agli studenti.

La nota mira a chiarire i ruoli legati agli inquadramenti di questa categoria, poiché sottolinea la necessità che i compiti svolti dagli operatori socio-educativi siano coerenti con i compiti degli altri inquadramenti dell’organismo educativo, in particolare con quelli quadri didattici. La nota stabilisce che il personale specializzato deve svolgere lo stesso orario di lavoro settimanale approvato per il personale docente, ad eccezione degli specialisti addetti a compiti amministrativi, come previsto dal decreto n. 2.24.140.

In questo contesto, Mohamed Bentaleb, assistente sociale, ha espresso il suo benvenuto alla pubblicazione di questo memorandum, considerandolo una risposta alle richieste che gli specialisti invocano da tempo. Bentaleb ha tuttavia espresso preoccupazione per alcuni dettagli del memorandum, ritenendolo vago e privo dei necessari chiarimenti, il che potrebbe portare al ripetersi di problemi precedenti, come il tentativo di alcuni capi di istituzioni di imporre orari di lavoro amministrativi che non sono legalmente supportati.

Dalla nomina del primo gruppo di operatori sociali ed educativi nel 2020, questo gruppo ha avviato un lungo processo di protesta, organizzando numerose veglie davanti alle accademie e al Ministero dell’Istruzione nazionale, chiedendo la regolarizzazione del proprio status. Una delle loro richieste più importanti è stata l’annullamento della risoluzione ministeriale n. 064, che definisce con precisione i compiti degli addetti educativi e sociali, e la necessità di specificare in modo chiaro i compiti contenuti nell’articolo 15 dello statuto del Ministero dell’Istruzione Nazionale. modo che non lascia spazio ad interpretazioni.

Inoltre, gli operatori sociali ed educativi chiedono un compenso supplementare di 500 dirham, che non è stato ancora loro concesso, oltre alla promozione al master, poiché ritengono che le condizioni imposte per questo siano soggettive e non riflettano i loro sforzi e qualifiche.

Le scuole marocchine soffrono di numerosi problemi sociali ed educativi, come l’abbandono scolastico, il teppismo, l’abuso di droga e una cattiva gestione amministrativa. Pertanto, è diventato necessario condurre una diagnosi accurata della realtà scolastica al fine di sviluppare soluzioni efficaci alle sfide presentate. In questo contesto si è aperta la strada agli addetti sociali per attivare assistenza e sostegno sociale all’interno dell’ambiente scolastico, soprattutto per gli studenti, poiché la prima classe di diplomati di queste specializzazioni è stata nel 2020.

Questo memorandum, nonostante la sua importanza, necessita ancora di maggiore trasparenza e chiarimento da parte del Ministero, per garantire che gli operatori sociali ed educativi comprendano correttamente i loro compiti ed evitare qualsiasi ambiguità che possa influenzare il flusso di lavoro all’interno delle istituzioni educative.

Related News :