tra il Carlos Alcaraz vulnerabile degli US Open e quello iniziato con la Coppa Davis e depositato nella Laver Cup in un mezzo abisso. Lo spagnolo, 21 anni e numero 3 del mondo, ha ripreso le basi del suo trittico di successi Roland Garros, Wimbledon e argento olimpico. Dopo aver recuperato il suo spirito migliore, la sua forza fisica e la sua chiaroveggenza mentale, il Murciano si propone di conquistare la Cina. È già entrato a pieno titolo nel caos dell’ATP 500 di Pechino, dopo aver combattuto un’intensa battaglia con il russo Karen Khachanovche ha battuto 7-5 e 6-2 in 1h.36′.
Il risultato può essere fuorviante. Né i minuti di gioco rendono giustizia al lavoro che Alcaraz ha dovuto affrontare per battere per la quarta volta in carriera Karen Khachanov, 28 anni e numero 27 del mondo, che ha sopportato a lungo il ritmo frenetico di colpire imposto dall’allievo di Juan Carlos Ferrero.
Alcaraz ha avuto bisogno di 64 minuti, due break in nove opportunità per realizzarli, per pareggiare il set di apertura. Colpivano con violenza la palla, che viaggiava a velocità vertiginosa da un lato all’altro della rete. C’era anche sottigliezza, con quei sorprendenti drop shot di Charly. E in caso contrario, sono accompagnati da palloncini millimetrici. Perseverò fino a spezzare la resistenza del suo coraggioso rivale, un discepolo del madrileno. Pepo Clavet.
Non ne era valsa la pena con il 3-2 e servizio, visto che ha subito un break di servizio, ma Alcaraz non ha concesso gol nella parte finale del set, con un 3-0 che significava 7-5.
Il giocatore di El Palmar È abituato a giocare al cento per cento per tanti, tanti minuti. Costa di più per un tennista di alto livello, anche se meno dotato di una superstar come Alcaraz. Questo ha mantenuto la cadenza, la richiesta. È arrivato il momento in cui è stato troppo per Khachanov, che avrebbe meritato un voto eccezionale per tennis e attitudine, ma l’albo d’oro è stato costruito dallo stesso Alcaraz, che ha sigillato la classifica con più risorse e accelerando le sue azioni.
Ha chiesto tanto Khachanov, ha dato di più Alcaraz, che bissa la semifinale dell’esordio a Pechino 2024. Per come gioca, come sottomette gli avversari, aspira al quarto titolo stagionale, dopo Indian Wells, Roland Garros e Wimbledon.
Anche se ci sono problemi nella capitale cinese, perché il dipinto lo ha invitato. Questo martedì, alle 10, ora dell’Europa centrale, incrocio con il russo Daniele Medvedevche ha eliminato l’italiano Flavio Cobolli 6-2 e 6-4. E verrà firmato mercoledì. Ha nel mirino l’attuale campione della manifestazione, l’italiano Jannik Sinnerche ha il ceco ai quarti Abito a Lehecka e in semifinale affronterebbe Andrey Rublev o Yunchaokete Bu.
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C’è ancora tanta stoffa da tagliare in questo ATP 500, a cui seguirà senza sosta lo Shanghai ATP Masters 1000. Alcaraz, sicuro di riconquistare il numero 2 del mondo, domina Medvedev 5-2 nel record, avendo vinto i tre confronti più recenti, tra cui quest’anno la finale di Indian Wells (7-6, 6-1) e le semifinali di Wimbledon (6-7, 6-3, 6-4, 6-4.
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