Sarah Knafo denuncia gli eccessi degli aiuti all’Algeria e rilancia il dibattito sulle finanze pubbliche

Sarah Knafo denuncia gli eccessi degli aiuti all’Algeria e rilancia il dibattito sulle finanze pubbliche
Sarah Knafo denuncia gli eccessi degli aiuti all’Algeria e rilancia il dibattito sulle finanze pubbliche
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La controversia che circonda le dichiarazioni di Sarah Knafo in merito agli aiuti pubblici francesi all’Algeria ha preso slancio dopo che l’avvocato Nabil Boudi ha annunciato di voler sporgere denuncia per “diffusione di fake news”. Secondo lui, l’eurodeputato del partito Reconquête ha esagerato affermando che la Francia aveva concesso “800 milioni di euro all’Algeria” in aiuti pubblici allo sviluppo. Un’accusa che Knafo si è affrettata a confutare.

Nabil Boudi, noto per essere l’avvocato della famiglia di Nahel Merzouk, ha accusato Sarah Knafo di aver diffuso dati falsi per scopi politici. Tuttavia, lungi dall’essere destabilizzata, Knafo ha risposto sostenendo che le sue dichiarazioni si basavano su dati dell’OCSE e del governo francese.

I numeri al centro della polemica

Nel suo intervento su RMC, Sarah Knafo ha chiarito che gli 800 milioni di euro da lei menzionati riguardavano l’aiuto totale concesso all’Algeria tra il 2017 e il 2022, e non una somma annuale. Secondo le sue stesse parole, l’Algeria avrebbe ricevuto “842 milioni di euro” in questo periodo. Di fronte alle accuse del signor Boudi, Knafo ha ribattuto su X: “Se queste cifre vi danno fastidio, attaccate il governo che le pubblica”.

Fonti governative confermano infatti che gli importi anticipati da Sarah Knafo corrispondono ad aiuti cumulativi, e non annuali come suggeriva Boudi. Secondo i dati del Ministero dell’Economia, gli aiuti all’Algeria ammontavano a 112 milioni di euro nel 2021 e a 132 milioni di euro nel 2022. Le informazioni relative agli 842 milioni di euro accumulati in cinque anni provengono da un articolo di Challenges pubblicato nell’aprile 2024.

Una critica più ampia della politica di aiuti allo sviluppo

Mentre la controversia si concentra sulle cifre, Sarah Knafo coglie l’occasione per sollevare una critica più ampia sulla rilevanza della politica francese di aiuti allo sviluppo. In un contesto in cui le finanze pubbliche sono particolarmente ristrette, Knafo denuncia il fatto che la Francia continui a finanziare progetti all’estero, mentre le infrastrutture essenziali sul suo territorio, come gli ospedali, lottano per funzionare correttamente. Mette anche in discussione l’utilità di aiuti sostanziali a paesi come la Cina, una potenza economica mondiale, mentre settori vitali in Francia vengono trascurati.

Questa conferma giunge in un momento in cui la Francia si trova ad affrontare una situazione di bilancio difficile, come ha ricordato di recente il capo del governo Michel Barnier. Nel bel mezzo della preparazione del bilancio 2025, la questione dell’uso dei fondi pubblici e della razionalizzazione della spesa viene sollevata con insistenza. L’intervento di Sarah Knafo, sebbene criticato, solleva un dibattito cruciale: La Francia può continuare a finanziare progetti di sviluppo all’estero quando le sue finanze sono sotto pressione?

In definitiva, nonostante sia in corso una denuncia, questa controversia ha evidenziato la questione cruciale dell’equilibrio tra aiuti internazionali ed esigenze interne. Il dibattito sull’uso dei fondi pubblici non fa che intensificarsi, mentre sono già in corso le discussioni sul bilancio 2025.

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