Il PSG fa ricorso contro la decisione del comitato legale della LFP a favore di Kylian Mbappé

Il PSG fa ricorso contro la decisione del comitato legale della LFP a favore di Kylian Mbappé
Il PSG fa ricorso contro la decisione del comitato legale della LFP a favore di Kylian Mbappé
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Kylian Mbappé dopo la semifinale di ritorno della Champions League tra Paris Saint-Germain e Borussia Dortmund, al Parc des Princes, il 7 maggio 2024. FRANCO FIFE/AFP

Con le spalle al muro, il Paris Saint-Germain (PSG) non ha intenzione di pagare a Kylian Mbappé i 55 milioni di euro di stipendio non pagato e bonus che il giocatore pretende. A otto giorni dalla vittoria del calciatore contro il suo ex datore di lavoro davanti alla commissione legale della Professional Football League (LFP), il club comunica al Mondo avendo proposto ricorso avverso la sentenza dell’istanza del 12 settembre. Il ricorso è stato formalmente depositato giovedì 19 settembre.

Il comitato legale aveva ordinato al PSG di “pagare gli elementi dello stipendio dovuti entro otto giorni” all’aggressore, “vale a dire gli stipendi e i premi etici dovuti per i mesi di aprile, maggio e giugno 2024, nonché la scadenza del bonus alla firma in scadenza il 29 febbraio 2024”.

“In linea di principio, il PSG ha impugnato il parere della commissione LFP, nonostante la sua efficacia limitataassicura il club. In effetti, la posizione del PSG è molto più di una solida posizione giuridica, è anche una questione di buona fede, onestà, mantenimento dei valori e rispetto per l’istituzione parigina e i suoi tifosi, che è più importante di qualsiasi giocatore”.

Altri possibili rimedi

La decisione del comitato legale della LFP è stata una sonora sconfessione per la dirigenza del club, a cui sono stati ricordati i suoi obblighi di datore di lavoro. Quest’ultima aveva giustificato il mancato pagamento di queste somme sostenendo che il giocatore aveva proposto al suo presidente, Nasser Al-Khelaïfi, nell’agosto 2023 di rinunciare a una parte del suo reddito in caso di partenza senza indennità di trasferimento alla scadenza del suo contratto nel giugno 2024.

All’epoca, il nazionale francese si era rivolto alla dirigenza del PSG, mentre lui era stato mandato ad allenarsi nel “loft”, con gli altri calciatori ritenuti indesiderati, ai margini del gruppo professionistico.

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Tuttavia, le argomentazioni del club sono state nettamente respinte dal comitato legale della LFP. “Considerato che gli elementi portati all’attenzione della Commissione non sono tali da provare né un accordo risultante dall’offerta fatta da Kylian Mbappé (…)o un diritto del PSG a non versare gli elementi retributivi previsti sulla base di una rinuncia o di un accordo orale, di cui il club è il solo a fare affidamento e di cui non dimostra né l’esistenza né il contenuto”, La Commissione ha ritenuto che “quindi è sbagliato” che quest’ultimo non ha versato al suo aggressore le somme previste dalla modifica del contratto di lavoro stipulato “tra le parti il ​​21 maggio 2022 e approvato dalla LFP il 23 giugno 2022”.

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