Sono le 17:34 di questo lunedì, 26 dicembre. Gli occhi del mondo sono rivolti verso la Francia, più precisamente verso la pista dell'aeroporto di Marsiglia, a Marignane, per assistere alla fine di poco più di 54 ore di tensione e orrore. L'anno è il 1994 e l'Airbus A300 dell'Air France è appena stato liberato dal Gruppo d'Intervento della Gendarmeria Nazionale (GIGN) dopo 17 minuti di un assalto molto intenso.
Un'operazione riuscita: nessuno dei 172 ostaggi e dei 12 membri dell'equipaggio rimasero uccisi. Nessun soldato, nove di loro sono rimasti feriti più o meno gravemente.
Un evento che inserisce il GIGN tra le maggiori unità di intervento mondiali e che segna anche l'inizio di una nuova era, quella del terrorismo islamico in Francia. “Questi furono gli inizi delle Torri Gemelle di New York“, scivola Jean-Luc Calyel, uno di questi super poliziotti.
Perché due giorni prima, sabato 24 dicembre, quando il volo AF8969 doveva decollare alle 11 dall'aeroporto Houari Boumediene di Algeri, diretto a Parigi-Orly, quattro uomini pesantemente armati hanno fatto irruzione nell'aereo. Si presentano come agenti di polizia che effettuano un controllo d'identità. Sono in realtà membri del GIA, Gruppo Islamico Armato, un'organizzazione terroristica nata durante la guerra civile algerina che si oppone al governo algerino, al quale chiedono la liberazione di due leader del Fronte Islamico di Salvezza (FIS).
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