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Jumanji (TF1): Quale famoso gioco ha ispirato l'autore del romanzo?

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“Jumanji” è un romanzo per bambini scritto da Chris Van Allsburg, pubblicato nel 1981. La storia ruota attorno a due bambini, Judy e Peter, che scoprono un misterioso gioco da tavolo chiamato Jumanji. Ad ogni turno, gli eventi del gioco prendono vita, trasformando la loro casa in una pericolosa giungla popolata da animali selvaggi e strani fenomeni. Il libro è famoso per le sue illustrazioni in bianco e nero e la sua atmosfera magica ma inquietante. “Jumanji” ha vinto la Medaglia Caldecott, un premio assegnato dall'Association for Library Service to Children all'illustratore del miglior libro americano per bambini dell'anno, nel 1982 e ha ispirato diversi adattamenti cinematografici di successo, tra cui Joe Johnston del 1996.

Robin Williams e Kirsten Dunst si sono riuniti

Il film di quest'ultimo è presentato come segue: “Durante una partita a Jumanji, un gioco molto antico, il giovane Alan viene catapultato davanti agli occhi della sua amica d'infanzia Sarah in uno strano paese. Potrà scappare solo quando un altro giocatore prenderà il controllo del gioco e lo libererà un lancio di dadi ventisei anni dopo, ritrova il mondo reale attraverso il lancio di dadi di altri due giovani giocatori.. Troviamo Robin Williams nei panni di Alan Parrish ma anche una giovane Kirsten Dunst nei panni di Judy Shepherd. TF1 ha trasmesso il film questo lunedì 23 dicembre alle 14:00, un'occasione per ripercorrere la genesi del romanzo di Chris Van Allsburg, che ha quindi dato origine a diversi adattamenti cinematografici.

A quale famoso gioco si è ispirato Jumanji?

Creare Jumanji, parola che deriva dallo Zulu e significa “diversi effetti”lo scrittore si è ispirato al gioco del Monopoli. L'idea gli è venuta osservando come un gioco da tavolo può affascinare e trascinare i giocatori in un'avventura immaginaria. Voleva immaginare un gioco in cui gli eventi e i pericoli del tabellone prendessero vita nel mondo reale, aumentando così il livello di suspense e fantasia nell'esperienza di gioco.

Frustrato dal fatto che alla fine di Monopoli gli fossero rimaste solo banconote false, Chris Van Allsburg ha spiegato in un'intervista: “Quando ero bambino e giocavo a Monopoli all'inizio sembrava emozionante e poi quando finivo tutto quello che mi restava erano soldi finti. Pensavo che sarebbe stato molto più stimolante e divertente avere un gioco in cui ogni casella ti promettesse un vero avventura”.

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