Il 2024 sarà stato l'anno della sospensione delle attività di sviluppo motori Renault a Viry-Châtillon, dopo la decisione congiunta del direttore della Renault, Luca de Meo, e degli esecutori nominati in Alpine, tra cui Flavio Briatore, di diventare clienti di una Mercedes -Propulsore Benz in futuro.
L'aura della Francia nel panorama degli sport motoristici, e della F1 in particolare, resta molto importante: basta guardare i vertici degli organigrammi di molte strutture della F1 per convincersene. Casualmente, Frédéric Vasseur alla guida della Ferrari, Pierre Waché al design generale della Red Bull sulla scia di Adrian Newey, o anche Laurent Mekiès al Racing Bulls, per citarne solo alcuni. Dal lato piloti, Pierre Gasly ed Esteban Ocon sono ben consolidati, mentre Isack Hadjar bussa alla porta e Victor Martins sta elevando la sua carriera in F2.
Ma è vero che, nonostante un calendario di 24 Gran Premi, non siamo pronti a rivedere la F1 contemporanea in Francia.
Leggi anche: De Meo difende l'abbandono del motore Renault F1: “Non posso pensare da tifoso”
L'amministratore delegato della Formula 1, Stefano Domenicali, non aveva escluso l'idea di un possibile ritorno della Francia nel calendario in un futuro più o meno prossimo, nel corso di un'intervista realizzata da Canal + in aprile.
L'italiano ha poi insistito sul fatto che il governo francese deve impegnarsi e dimostrare un livello di sostegno vicino a quello visto da altri luoghi, mostrandosi molto aggressivi nell'accogliere la F1, in un calendario già consistente e lasciando il contatto con altre grandi nazioni. come la Germania o presto i Paesi Bassi.
Il Gran Premio di Francia non fa parte del calendario della F1 dal 2022, quando l'ultima edizione si è svolta sul circuito del Paul Ricard. Ora possiamo partecipare a Le Castellet solo per il Grand Prix de France historique, che rimane un evento molto bello ogni anno alla fine di aprile.
Per l'amministratore delegato della massima categoria la Francia resta ovviamente un Paese importante e l'idea di un possibile ritorno in Francia non è mai stata esclusa dalla disciplina. Domenicali ha però insistito sul fatto che il governo francese dovrà convincere con un “investimento significativo”.
“In un matrimonio devono esserci almeno due persone che sono d’accordo” ha detto Stefano Domenicali. Per noi la Francia è un paese molto importante con la storia, con la passione per la F1. Due anni fa abbiamo disputato un Gran Premio incredibile al Paul Ricard [en 2022, ndlr]ma dobbiamo trovare la soluzione giusta.
Leggi anche: Luca de Meo ha salvato la presenza della Renault in F1 nel 2020
Serve l’interesse della Francia, perché il Paese capisca che, quando oggi si vuole organizzare un Gran Premio di Formula 1, è necessario un investimento importante, che, credo, possa essere organizzato a livello centrale con il governo.
Quando si lavora a livello globale, [on voit qu’] c'è il Primo Ministro, c'è il re, ci sono tutte le persone che sono davvero nel progetto F1, perché la F1 rappresenta una possibilità per questo paese di rappresentare il paese nel mondo intero.
C'è un'opportunità di business, c'è un'opportunità di accogliere le persone che vengono… ho detto tutto. »
La palla ora passa al governo francese che dovrà dimostrare alla Formula 1 il suo desiderio di ospitare nuovamente una gara di Formula 1 in futuro…
Leggi anche: Votati aiuti da 5 milioni per coprire parte del debito del GP di Francia
Related News :