La Corte di giustizia ricorda che le norme sull’indicazione dei prezzi sono norme specifiche che garantiscono transazioni corrette con i consumatori. Hanno la precedenza sulle norme più generali che vietano le pratiche commerciali sleali nei confronti dei consumatori. Questa decisione potrebbe rimettere in discussione il sistema francese che equipara le violazioni delle norme sulla presentazione delle riduzioni di prezzo a pratiche commerciali ingannevoli e le penalizza come tali.
Qual è il contesto della decisione della Corte di Giustizia?
Un’associazione tedesca dei consumatori ha contestato le promozioni del marchio Aldi annunciate nei suoi volantini settimanali come segue:
Il vantaggio promozionale è stato calcolato in relazione al prezzo barrato, ovvero l’ultimo prezzo di vendita. Il prezzo più basso degli ultimi 30 giorni è stato menzionato sotto la casella. In entrambi i casi, era molto inferiore al prezzo barrato.
Il tribunale tedesco ha chiesto alla Corte di giustizia di interpretare le norme applicabili del diritto europeo (questione pregiudiziale) per pronunciarsi sulla legalità di queste promozioni.
Quali regole si applicano?
Gli annunci di riduzione percentuale (-50%) o letteraria del prezzo (Shock Price), fatti dai professionisti ai consumatori per i loro prodotti, devono indicare il prezzo più basso praticato dal professionista nei 30 giorni precedenti l’offerta: questo è il “prezzo precedente”.
Questa regola discende dalla direttiva 98/6 relativa alla tutela dei consumatori per quanto riguarda l’indicazione dei prezzi dei prodotti. È stata modificata dalla Direttiva 2019/2161. In Francia, figura nell’articolo L.112-1-1 del Codice del consumo, derivante dall’ordinanza 2021/1734 del 22 dicembre 2021 e applicabile dal 22 maggio 2022.
Come dovrebbe il professionista calcolare la sua riduzione di prezzo?
La Corte di giustizia precisa che la riduzione del prezzo deve essere calcolata rispetto al prezzo precedente.
Non basta semplicemente – come ha fatto Aldi – menzionare nell’annuncio il prezzo precedente e calcolare la riduzione percentuale rispetto ad un altro prezzo per visualizzare una riduzione maggiore.
Esiste una pratica commerciale ingannevole in caso di presentazione non conforme della riduzione di prezzo?
Sì, ma tale infedeltà va valutata esclusivamente alla luce del testo specifico che è la Direttiva 98/6 e non del testo generale sulle pratiche commerciali sleali che è la Direttiva 2005/29.
Questo cambia qualcosa in Francia?
Sì, potrebbe cambiare molto in termini di sanzioni.
Non è prevista alcuna sanzione specifica per le violazioni dell’articolo L.112-1-1 del Codice del Consumo. Il legislatore francese ha ritenuto che tale violazione costituisse una pratica commerciale ingannevole vietata dall’articolo L.121-2. 2°c) del Codice del Consumo e dovevano essere sanzionati come tali (in particolare sanzioni fino a 1.500 migliaia di euro – 3.750 migliaia di euro se commesse su supporti digitali – o fino al 10% del fatturato).
Questa scorciatoia, non conforme al diritto dell’Unione, potrebbe quindi privare le norme relative alla riduzione dei prezzi di qualsiasi sanzione in Francia!
Si tratta di un’importante leva negoziale con l’amministrazione o la Procura e un buon argomento di difesa nei procedimenti in corso.
L’argomento non si è quindi esaurito e non mancherà certo di interesse la gestione dei reclami dell’UFC Que Choisir presentati contro 8 siti di commercio online (comunicato del 31 maggio 2023) per riduzioni di prezzo non conformi.