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Graziati gli aggressori del Campidoglio | Tre giudici federali denunciano la decisione di Trump

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(Washington) Tre giudici federali hanno condannato mercoledì la grazia concessa dal nuovo presidente Donald Trump alle persone giudicate colpevoli dell’assalto al Campidoglio, sede del Congresso, il 6 gennaio 2021.


Pubblicato ieri alle 21:14

Chris Lefkow

Agenzia -Presse

“Nessun perdono potrà cambiare la tragica verità di ciò che è accaduto il 6 gennaio 2021”, ha tuonato nel tempio del potere legislativo a Washington, in un commento all’ordinanza di ritiro delle accuse contro un rivoltoso, il giudice federale della capitale del Stati Uniti, Tanya Chutkan.

La decisione del presidente Trump lunedì sera “non può cancellare il sangue, gli escrementi, il terrore che la folla si è lasciata alle spalle” né “può riparare la rottura nella sacra tradizione americana di transizione pacifica del potere”, ha affermato. protestò per iscritto il magistrato.

Lunedì, appena inaugurato, Trump ha firmato un ordine esecutivo alla Casa Bianca che concede la grazia a circa 1.270 persone, che ha definito “ostaggi”, condannate per l’assalto al Campidoglio quattro anni fa durante la certificazione della vittoria di Joe Biden.

A ciò si aggiungono 14 membri dei movimenti di estrema destra Oath Keepers e Proud Boys, le cui condanne sono state commutate in pene già scontate.

Da allora, dozzine di pubblici ministeri in carica a Washington hanno ritirato le accuse contro imputati ancora in attesa di processo, cosa che gli agenti di polizia e i funzionari eletti hanno definito un “tradimento”.

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FOTO MARK SCHIEFELBEIN, ARCHIVIO STAMPA ASSOCIATA

Allora chiedi a Chutkan

Il giudice Chutkan è noto per aver presieduto le udienze investigative dell’ex procuratore federale speciale Jack Smith che stava indagando, fino alla rielezione di Donald Trump il 5 novembre, sui suoi tentativi di ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali perse. nel novembre 2020.

Il signor Smith, nominato dall’amministrazione Biden, ha ritirato tutti i procedimenti giudiziari e si è dimesso poiché è consuetudine che il Dipartimento di Giustizia non persegua un nuovo presidente in carica.

Mercoledì anche altri due giudici federali di Washington, che avevano presieduto i processi contro gli aggressori del Congresso, hanno dovuto convalidare la caduta delle accuse. Pur condannando fermamente queste grazie.

Il giudice Beryl Howell ha così spazzato via ogni fondamento fattuale per far cadere le accuse, contestando quella che il presidente Trump ha definito una “grave ingiustizia nazionale inflitta al popolo americano”.

Il magistrato ha denunciato “impunità”, una “pericolosa prospettiva” che “comportamenti contrari alla legge si ripetano in futuro” e un “attacco allo Stato di diritto”.

Infine, anche la sua collega Colleen Kollar-Kotelly ha stimato che cancellare un procedimento legale e graziare gli aggressori “non cambierà la verità di quanto accaduto il 6 gennaio 2021”.

È felice che “migliaia di video, trascrizioni di processi, sentenze e commenti giudiziari saranno conservati per il futuro”.

Tanti dati “immutabili” che costituiscono la verità”, ha concluso.