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Houthi, Israele, Filippine… L’amministrazione Trump lascia il segno

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di classificare ancora una volta i ribelli Houthi dello Yemen come “organizzazione terroristica straniera”, una misura annunciata mercoledì dalla Casa Bianca. Questa decisione inverte la politica adottata dal suo predecessore Joe Biden, che ha ritirato questa qualifica nel 2020, prima di imporre una designazione meno rigorosa al fine di preservare gli aiuti umanitari nel paese devastato dalla guerra.

Supportati dall’Iran, gli Houthi effettuano attacchi alle navi dal novembre 2023, interrompendo il commercio marittimo globale. Queste azioni, giustificate dal gruppo come atto di solidarietà con i palestinesi nel contesto della guerra a Gaza, hanno portato gli Stati Uniti a intensificare la propria presenza militare nella regione. “Le attività degli Houthi minacciano la sicurezza dei civili e del personale militare americano, nonché la stabilità del commercio internazionale”, sottolinea il decreto presidenziale.

Primo passo per il segretario di Stato Marco Rubio

Su un altro fronte, la nuova amministrazione Trump sta assumendo una posizione dura nei confronti di Pechino. Il segretario di Stato Marco Rubio ha denunciato le “azioni pericolose e destabilizzanti” della Cina nel Mar Cinese Meridionale, ribadendo il sostegno degli Stati Uniti alle Filippine, alleato strategico nella regione. Durante un’intervista con il suo omologo filippino Enrique Manalo, Marco Rubio ha ricordato l’importanza del trattato di mutua difesa tra le due nazioni. “Il comportamento della Cina mina la pace e la stabilità regionale e non è conforme al diritto internazionale”, ha affermato.

Le tensioni attorno a questa rotta marittima strategica, che la Cina rivendica quasi interamente nonostante una decisione internazionale che invalida tali affermazioni, continuano a destare preoccupazione. Gli scontri regolari con le Filippine alimentano i timori di un’escalation militare che coinvolga gli Stati Uniti.

Ribadito il sostegno a Israele

Allo stesso tempo, l’amministrazione Trump ha riaffermato il suo sostegno a Israele. Durante una telefonata con il primo ministro Benjamin Netanyahu, Marco Rubio ha insistito sull’importanza del partenariato tra i due paesi, definendo questo sostegno una “massima priorità” per Donald Trump. Marco Rubio ha inoltre accolto con favore i progressi di Israele contro Hamas e Hezbollah e ha promesso di continuare a lavorare per il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza. Questo contatto arriva mentre il cessate il fuoco di 15 mesi nella Striscia di Gaza, negoziato sotto la precedente amministrazione, rimane fragile.

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Infine, con una decisione che segna una svolta politica, Donald Trump ha revocato le sanzioni imposte da Joe Biden contro i coloni estremisti israeliani in Cisgiordania, presi di mira a causa dei loro attacchi contro i palestinesi. Questa misura rafforza l’allineamento di Washington con la politica israeliana nei territori occupati.

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