Cinque persone sono rimaste ferite, di cui una gravemente, martedì 21 gennaio a Tel Aviv (Israele). L’attacco è avvenuto intorno alle 21:10 (20:10 a Parigi) in una zona trafficata della città, riferisce la polizia. “Secondo i primi elementi dell’indagine, un terrorista ha estratto un coltello e ha iniziato a pugnalare le persone in Nahalat Binyamin Street, ferendo quattro civili“Prima di farti male “un altro”leggermente, in una strada vicina. L’attaccante, “un cittadino straniero di 28 anni” arrivato qualche giorno prima in Israele, è stato poi ucciso a colpi di arma da fuoco “guardie di sicurezza armate”aggiungono le autorità israeliane, senza specificare la sua nazionalità. Lo ha annunciato in precedenza Magen David Adom, l’equivalente israeliano della Croce Rossa “il terrorista [avait] stato eliminato”dopo aver ferito quattro persone.
Terzo giorno di tregua. L’attentato di Tel Aviv arriva nel terzo giorno della fragile tregua entrata in vigore domenica tra Israele e Hamas dopo oltre 15 mesi di guerra innescata da un attacco senza precedenti del movimento islamista palestinese e da cui sta emergendo la Striscia di Gaza . devastato. In una dichiarazione, Hamas ha accolto con favore “l’operazione eroica (…) che dimostra ancora una volta che la resistenza continua”, senza rivendicare la responsabilità dell’attacco.
Un’operazione a Jenin. Martedì Israele ha annunciato di aver lanciato un’importante operazione militare a Jenin, roccaforte di gruppi armati nella Cisgiordania occupata, uccidendo dieci palestinesi, secondo l’Autorità Palestinese. L’operazione “ampio e di vasta portata” mira a “sradicare il terrorismo a Jenin”ha dichiarato il primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo ha detto stasera il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres “molto preoccupato” violenza in Cisgiordania, “in particolare l’operazione militare su larga scala in corso a Jenin”secondo il suo vice portavoce.
Si dimette il capo di stato maggiore israeliano. Il capo dell’esercito israeliano, Herzi Halevi, si è dimesso martedì, riconoscendo le sue responsabilità “fallimento” per prevenire l’attacco di Hamas palestinese del 7 ottobre 2023. “Riconoscendo la mia responsabilità nel fallimento dell’esercito il 7 ottobre” nel sud di Israele, “Chiedo di cessare le mie funzioni”scrisse il generale Halevi. Nella lettera di dimissioni ha ammesso anche questo “gli scopi della guerra [n’avaient] non tutti sono stati raggiunti”sottolineandolo “L’esercito continuerà a lottare per portare avanti lo smantellamento di Hamas” e per “il ritorno di [tous les] ostaggi”.
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