“Considera l’Europa un concorrente dell’America prima che un alleato”

La domanda di Roberto

“La domanda principale è: questo presidente proteggerà l’integrità dell’UCRAINA? Distruggerà il regime dei mullah in Iran per un IRAN democratico e quindi senza più sostegno a Hamas, Hezbollah e Houtis!“

Ciao Roberto,

Si tratta, come lei dice, di una delle questioni fondamentali, che senza dubbio deciderà il corso più generale del suo mandato. Resta grande la suspense sulle intenzioni di Trump in Ucraina, condivisa da due intuizioni in parte contraddittorie. Quello di ristabilire un equilibrio di potere con l’avversario strategico russo, armando massicciamente l’Ucraina prima di qualsiasi negoziato, approccio che gli viene consigliato dal campo reaganiano, sempre presente attorno a lui nella persona del suo Segretario di Stato. Marco Rubio o il suo consigliere per la sicurezza nazionale Mike Walz, e quella di “fare la pace”, una promessa che Trump ha fatto al suo elettorato della base di Maga, e che consiste nel costringere l’Ucraina a importanti concessioni per trovare un presunto compromesso con Poutine.

Stremata da decenni di guerre insanguinate e inconcludenti in Afghanistan e in Medio Oriente, l’America non vuole più essere il poliziotto del mondo, il che spiega la forza di questo impulso isolazionista, rappresentato al vertice del potere dal campo di JD Vance, Donald Trump Jr e Tulsi Gabbard. Ma la grande difficoltà che Trump incontrerà è che Putin non ha abbandonato i suoi obiettivi di guerra: distruggere la sovranità ucraina che non riconosce e cambiare l’ordine europeo, e più in generale, internazionale, emerso dopo il 1991. Firmare la pace con lui senza proteggere l’Ucraina non farà altro che rafforzare i suoi appetiti.

Nei confronti dell’Iran e dei suoi delegati, Trump avrà un approccio molto fermo e un sostegno molto più chiaro a Netanyahu. Arriverà al punto di cercare di rovesciare il regime dei Mullah? Non è sicuro. Ma cercherà di riesumare gli Accordi di Abramo e di spingere per il grande riavvicinamento Israele-Arabia Saudita, in atto prima dell’attentato del 7 ottobre, per indebolire Teheran

Laura Mandeville