Libro della settimana –
Timothy Snyder difende la causa della libertà in pericolo
Ogni settimana, Michel Audétat consiglia un libro che lo ha fatto riflettere, divertito, commosso…
Michel Audétat
Pubblicato oggi alle 13:37
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Il suo precedente saggio, “La strada della servitù” (Gallimard, 2023), poneva le democrazie di fronte a un orizzonte crepuscolare. Perora una causa che sarebbe l’unica via per allontanarsene: la “Libertà”. Lo storico americano, professore alla Yale University e autore di importanti opere sugli stermini di massa nell’Europa centrale e orientale, Timothy Snyder (nato nel 1969) dimostra che gli Stati Uniti hanno ancora i mezzi per pensare con una certa altezza a questa cruciale questione della libertà di vista. Scritto prima della rielezione di Donald Trump, questo ricco libro ha acquisito rilevanza da quando ha avuto luogo.
Un’idea cardinale guida questa riflessione: la libertà può essere concepita solo in modo negativo; deve essere articolato con valori positivi che implicano un elemento di ideale. In altre parole, non basta abolire vincoli o ostacoli per diventare più liberi; attenersi a questa idea di “libertà negativa” sarebbe l’eterna tentazione del nostro buon senso e di molti politici. “La libertà non è solo l’assenza del male”, scrive Timothy Snyder, “è anche la presenza del bene”. Tutto lo sforzo del suo libro consiste quindi nel definire la base dei valori che danno senso alla causa della libertà. Questo è l’oggetto dei suoi cinque capitoli: “Sovranità”, “Imprevedibilità”, “Mobilità”, “Fattualità” e “Solidarietà”.
Vestito il saio del filosofo, ispirandosi in particolare agli scritti di Edith Stein e Simone Weil (da non confondere con Simone Veil), lo storico Timothy Snyder convince meno per il suo impianto concettuale che per il suo modo di riportare sempre indietro riflessione sulla terra. “Sulla Libertà” è un saggio incarnato nel nostro tempo, ma anche nella vita del suo autore. In tutte le pagine racconta in particolare della sua infanzia in Ohio, dei suoi viaggi in Ucraina, dei suoi incontri con Volodymyr Zelenskyj, del seminario sulla libertà che ha tenuto in una prigione americana di massima sicurezza e persino della meravigliosa musica di Frank Zappa.
Da leggere: “On Liberty”, Timothy Snyder, tradotto dall’inglese (Stati Uniti) da Aude de Saint Loup e Pierre-Emmanuel Dauzat, Gallimard, 414 p.
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