CIl 19 gennaio segna l’inizio, molto faticoso, dell’attuazione dell’accordo su Gaza, annunciato quattro giorni prima dal primo ministro del Qatar, con le garanzie degli Stati Uniti e dell’Egitto. Il principio di umanità avrebbe dovuto prevalere già da tempo per imporre sia la liberazione dei 98 ostaggi detenuti da Hamas (di cui solo due terzi sono ancora vivi) sia un cessate il fuoco in un conflitto che ha già ucciso quasi 47.000 palestinesi (un numero giornaliero di media di circa un centinaio di morti).
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Quella che per ora sarà solo una tregua, come quella dell’ultima settimana di novembre 2023, resta invece legata allo scambio di esseri umani. È cambiato solo il rapporto, poiché nel novembre 2023 si trattava di un ostaggio israeliano per tre detenuti palestinesi, e ora è differenziato in base alle categorie di ostaggi. Domenica tre ostaggi israeliani dovranno essere scambiati con 95 detenuti palestinesi, o uno con 32. Il rapporto potrebbe quindi essere di un ostaggio malato o ferito per dodici palestinesi condannati all’ergastolo, mentre verrà scambiato un ostaggio con più di 50 anni. contro tre condannati all’ergastolo o 27 condannati a pene minori.
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