CULTURA FRANCIA – SU RICHIESTA – PODCAST
Libera o addirittura sfrenata, rassicurante e sperimentale, che accompagna i cambiamenti sociali, ma a volte ancora misogina, la radio notturna è quasi scomparsa. Che posto aveva e che ruolo svolgeva? Per rispondere a questa domanda, Matthieu Garrigou-Lagrange ha immaginato una serie in quattro episodi, che inizia con “Le Pop Club”, lo spettacolo di José Artur (1927-2015), su France Inter.
Episodio 2: siamo nel 1978, e Alain Veinstein realizza “Magnetic Nights”, che immagina come un “luogo di vita, cioè di sorpresa, di emozione, di passione, dove le parole vivrebbero in armonia con i suoni, e che si rivolgerebbero agli ascoltatori, senza deviazioni”. La radio di persone informate e di funzionari lascia spazio a voci e resoconti non autorizzati.
Christophe Deleu, professore all’Università di Strasburgo e co-direttore dell’opera La voglia di bella radio oggi (Presses Universitaires de Rennes, 2024), ricorda che Nicole-Lise Bernheim (1942-2003) offrì, nel 1978, una serie di cinque programmi intitolati “L’Espace des hommes”, in cui analizzava la nozione di mascolinità. Ma “Notti magnetiche” è anche poesia, luogo d’onore delle voci e del silenzio. “Alain Veinstein stava provando delle cose: era rivoluzionario”ricorda Christophe Deleu.
Largo agli “insonni”
Poi (episodio 3) sentiamo la voce di Macha Béranger (1941-2009), che, su France Inter, in “Allô Macha”, dal 1977 al 2006, ha ascoltato le ansie e le gioie dei suoi ascoltatori, da lei soprannominati IL “insonne”. È con la storica e documentarista Marine Beccarelli, autrice di Microfoni notturni (Presses Universitaires de Rennes, 2021), che ricordiamo o ascoltiamo alcuni archivi dello spettacolo di una donna che odiava la volgarità e l’informalità.
Leggi anche (2016): Radio: signore della notte
Leggi più tardi
L’ultimo episodio dedicato al ruolo svolto tra gli adolescenti da Skyrock e Fun Radio negli anni ’90 sarà inevitabilmente caratterizzato da familiarità. “Lovin’ Fun” era allora il programma in chiaro più famoso, e il conduttore Difool e un medico soprannominato “The Doc” rispondono in diretta alle domande dei giovani, in particolare sulla sessualità. Hervé Glevarec, direttore della ricerca del CNRS e sociologo dei media, insiste sull’attenzione e sul sostegno prestati ai giovani, che spesso continuano anche dopo aver spento i microfoni.
E anche se, come giustamente sottolinea Matthieu Garrigou-Lagrange, l’intimo è oggi ovunque (molti podcast gli sono dedicati); e anche se in Francia non è più necessario aspettare la notte per parlare di sessualità, possiamo senza dubbio, e senza cadere nella nostalgia, rimpiangere il tempo in cui la radio lasciava spazio, qua e là, con voci fragili e creava un posto dove potessimo davvero sentirci.
I nostri anni di radio notturnaserie di Matthieu Garrigou-Lagrange diretta da Delphine Lemer (Fr., 2025, 4 × 30 min). Su France Culture e le consuete piattaforme di ascolto.
Related News :