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Il rumore è un inquinamento trascurato in Europa, avverte il rapporto

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L’Unione europea ha “poche possibilità” di raggiungere i suoi obiettivi di riduzione dell’inquinamento acustico entro il 2030, ha stimato mercoledì la Corte dei conti europea, in un rapporto che evidenzia come il tema sia trascurato in Europa.

L’esposizione prolungata a livelli di rumore eccessivi può tuttavia avere effetti dannosi sulla salute e portare a disturbi del sonno, ansia, disturbi cognitivi o addirittura problemi di salute mentale, sottolinea la Corte, la cui sede è a Lussemburgo. .

Nel 2021, in un piano d’azione “inquinamento zero”, l’Unione Europea si è posta l’obiettivo di ridurre del 30% il numero di persone che soffrono di disturbi cronici dovuti al rumore dei trasporti entro il 2030. Ma questo obiettivo difficilmente verrà raggiunto, secondo alla Corte dei conti europea. Il rapporto evidenzia “lacune e ritardi nella valutazione dell’entità dell’inquinamento acustico” nella maggior parte degli stati dell’UE.

Ad Atene, ad esempio, non è stata effettuata l’ultima mappatura dell’inquinamento acustico richiesta dalla direttiva europea sulla gestione del rumore ambientale. L’Ue ha norme chiare sulla qualità dell’aria, ma “non ha fissato valori limite o obiettivi di riduzione per il rumore”, lamentano gli autori del rapporto.

Almeno una persona su cinque nell’Unione europea è esposta a livelli nocivi di rumore e la principale fonte di inquinamento acustico è il traffico stradale, ben prima di quello ferroviario e aereo. La Corte sottolinea l’impatto dell’inquinamento acustico sulla biodiversità. Riducendo “la capacità degli uccelli di comunicare”, il rumore porta “molte specie ad abbandonare le aree edificate”.

Effettuato in tre città europee – Barcellona, ​​Atene e Cracovia – questo audit esamina anche l’inquinamento atmosferico, un argomento discusso più regolarmente. La qualità dell’aria è generalmente migliorata nell’UE, ma l’inquinamento atmosferico, in particolare dovuto alle emissioni di biossido di azoto (NO2) di automobili e camion, “rimane un grave problema”. Nel 2022, la concentrazione massima autorizzata di biossido di azoto nell’aria è stata ancora superata in dieci Stati membri, preoccupa la Corte.

L’UE e i suoi Stati membri “dovranno raddoppiare gli sforzi nei prossimi anni per soddisfare i nuovi standard più severi”, avverte. Secondo un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) pubblicato a dicembre, l’inquinamento atmosferico da particelle sottili ha ucciso 239.000 persone nell’Unione europea nel 2022, un numero in calo del 5% su base annua.

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