Mentre vengono ultimati gli ultimi preparativi per la cerimonia di inaugurazione, molte delle nomine di Donald Trump a posizioni di segretario (ministro) sfilano questa settimana alla Camera per rispondere alle domande dei funzionari eletti.
Notiamo già che non sono solo i partner degli Stati Uniti contro i quali si minaccia la forza: la squadra di Trump ha lavorato a stretto contatto con i funzionari repubblicani eletti per imporre le scelte del presidente.
La peggiore nomination della storia?
Ci sono stati numerosi segretari indegni nella storia degli Stati Uniti, ma non riesco a trovarne uno che sia più scioccante di Pete Hegseth alla guida dell’esercito più potente del mondo.
Ieri i democratici hanno giocato la carta della sua tumultuosa vita privata. Il consumo eccessivo di alcol e le accuse di violenza sessuale costituivano due angoli di attacco.
Queste colpe sono gravi, ma se pensiamo alle funzioni a cui è destinato, al fatto che non rispetta le regole interne dell’esercito, che si è opposto allo schieramento delle donne nelle zone di combattimento e che la Guardia Nazionale lo ha emarginato perché della sua affinità con i suprematisti bianchi dovrebbe essere sufficiente a screditarlo completamente, indipendentemente dalla sua fedeltà.
Rifiutarsi di appoggiare la scelta del presidente per la carica di segretario non sarebbe un’anomalia storica. Ci sono molti precedenti.
Ciò che mi ha sorpreso durante le udienze di ieri è stata l’unità dei repubblicani. Molti di loro, a novembre e dicembre, hanno criticato la scelta di Pete Hegseth, spesso invocando gli stessi argomenti degli analisti politici o dei democratici eletti.
In poche settimane Donald Trump è riuscito a mettere tutti in riga. Non solo è un gigantesco gesto d’onore nei confronti del sistema imporre un uomo così indegno, ma è anche una dimostrazione di forza incredibile.
Cento decreti
Oltre alle controverse nomine di Trump, tenete d’occhio anche il centinaio di ordini esecutivi che la nuova amministrazione promette il primo giorno del secondo mandato.
Molti presidenti americani non hanno esitato a ricorrere agli ordini esecutivi. Permettono all’occupante della Casa Bianca di dirigere gli sforzi delle agenzie federali e di evidenziare le priorità del presidente.
Se si tratta di un potere realmente reale, il decreto presidenziale non dovrà mai eccedere gli orientamenti indicati dalla Costituzione.
Quanti degli ordini esecutivi di Donald Trump saranno messi in discussione? Questo gli è successo durante il suo primo mandato e c’è da scommettere che i suoi consiglieri ne conoscevano l’esito ancor prima dei ricorsi ai tribunali.
Perché allora abusare dei decreti in questo modo? Vogliamo creare un effetto e dare un’impressione di forza.
Rileggere L’arte dell’affare. La forza e l’intimidazione sono l’unico linguaggio che i 47 conosconoe presidente. E si ritira solo di fronte alla forza.
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