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François Bayrou pronuncia il suo grande discorso davanti ai deputati

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La nostra rubrica Residente della Repubblica: In Francia, tutte le strade portano alla pensione

Bilancio e pensioni al centro dell’attenzione

Primo tema sollevato nel suo discorso di politica generale, il sovraindebitamento del Paese è preoccupante secondo il Primo Ministro, che lo vede come “una spada di Damocle sul nostro Paese e sul nostro modello sociale”. “Dal dopoguerra, la Francia, nella sua storia, non è mai stata così indebitata come lo è oggi. Nessuna politica di risanamento e di rifondazione potrà essere attuata se non tiene conto di questa situazione di sovraindebitamento e se non si pone l’obiettivo di contenerla e di ridurla”, ha dichiarato François Bayrou, puntando ad un deficit pubblico a 5,4% del Pil nel 2025. “Tutti i partiti di governo, nessuno escluso, hanno la responsabilità della situazione creatasi negli ultimi decenni”, ha assicurato il primo ministro.

Al centro delle osservazioni è anche il destino che intende riservare alla controversa riforma delle pensioni, entrata in vigore nel settembre 2023, essendo uno dei punti centrali del compromesso che deve trovare tra i diversi partiti politici per evitare censura dei deputati. François Bayrou ha negoziato per diverse settimane con la sinistra. Il Primo Ministro ha spiegato a questo proposito che non intende né abrogare né sospendere questa riforma, ma avviare una rinegoziazione per circa tre mesi. Per avere “cifre indiscutibili” richiederà una “missione lampo” di “alcune settimane” alla Corte dei Conti. Alla fine, le parti sociali, che riunirà “da venerdì” all’interno di una “delegazione permanente”, proveranno a rivedere la riforma.

“Se durante questo conclave questa delegazione troverà un accordo di equilibrio e di migliore giustizia, lo adotteremo. Il Parlamento se ne occuperà durante il prossimo disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale in autunno “o prima, e se necessario mediante una legge”, ha promesso il leader centrista. Altrimenti è “l’attuale riforma che continuerebbe ad applicarsi”. Ma l’equazione resta delicata, perché l’Assemblea nazionale è fratturata in tre blocchi (sinistra, centrodestra con destra ed estrema destra), nessuno dei quali ha la maggioranza assoluta.

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Mentre il suo predecessore Michel Barnier aveva tentato invano di ottenere un impegno di “non censura” da parte dell’estrema destra, François Bayrou punta questa volta sulla sinistra e in particolare sui socialisti per trovare una via d’uscita.

Segue lo sviluppo.

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