Pochi Argelésiens sono intervenuti all’incontro pubblico organizzato dalla Comunità dei Comuni di Albères Côte Vermeille Illibéris (CC-ACVI) sullo stato di avanzamento del progetto del parco di attività economiche di Camp del Cavall.
Antoine Parra, sindaco e presidente della CC-ACVI, ha aperto i lavori, “aggiornamento sullo stato di avanzamento del progetto della nuova zona economica di Camp del Cavall”. Ha poi gestito gli scambi con Florian Jurado, dell’ufficio di progettazione Progetti urbani che, affetto da influenza, ha presentato il progetto tramite collegamento video. Erano presenti anche funzionari eletti e attori economici della regione, come Nathalie Regond-Planas, sindaco di Saint-Génis-des-Fontaines, responsabile dello sviluppo economico della CC-ACVI, Pénélope Maraval, presidente dell’Union des poles di Attività Mediterranee (Upam) o Cyril Vanroye, Direttore Generale della Camera di Commercio e Industria (CCI).
Controllo del territorio
Dal 2017 è stato fatto molto lavoro sul controllo del territorio: dei 23,7 ettari interi che compongono l’area, il 45% della superficie (ovvero 10 ettari) sono già di proprietà della CC-ACVI. L’obiettivo è quello di continuare gli acquisti consensuali (sono possibili anche scambi di appezzamenti) al prezzo indicato dalle Tenute, ovvero 3 €/m² per gli appezzamenti non utilizzati, 7 €/m² per gli appezzamenti coltivati. “Vogliamo evitare di subire espropri, disse Antoine Parra. Ma si svolgeranno, con rammarico, se necessario”.
Per il presidente, questo progetto “molto importante”validato dalla Regione come “progetto di interesse regionale”rappresenta un’occasione unica per lo sviluppo economico del territorio. La compatibilità avverrà attraverso un adeguamento del piano urbanistico locale che consentirà la modifica della zonizzazione: questa è la prossima fase amministrativa del progetto. Le aziende che saranno ospitate nell’area saranno selezionate in base alle loro attività: innovative, eco-responsabili, focalizzate sulla blue economy, ecc.
Alla fine 1.000 posti di lavoro
Per Antoine Parra sì “creare posti di lavoro che non esistono e che possano permettere ai nostri giovani di restare qui”. Géraldine Cayrol, del dipartimento di sviluppo economico della CC-ACVI, fornisce alcuni dati: “Oggi abbiamo bisogno di 350 posti di lavoro all’anno. Questa nuova zona economica dovrebbe alla fine generare 1.000 posti di lavoro”..
Gli scambi con il pubblico hanno chiuso l’incontro, in toni talvolta vivaci, in particolare quando la questione delle risorse idriche è stata sollevata da Corinne L’hérisson, vicepresidente dell’associazione per l’ambiente naturale di Argelès, o quando un abitante della zona ha chiesto su quale base verrebbero risarciti in caso di esproprio.
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