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Tensioni tra Francia e Algeria: bisogna fermare l’escalation

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L’Algeria è uno dei paesi con cui la Francia condivide più storie. Per generazioni, il viavai tra queste due sponde del Mediterraneo non si è mai fermato, portando con sé le emozioni più diverse e antagoniste, in particolare dopo la Guerra d’Indipendenza. Emergono regolarmente interessi divergenti, nei quali giocano alcuni leader politici.

Parigi e Algeri attraversano da diversi mesi un nuovo episodio di crisi. Il fattore scatenante è stato il cambio di direzione della Francia nei confronti del Sahara occidentale. A luglio ha appoggiato la visione del Marocco che afferma con le unghie e con i denti la propria sovranità sul territorio dell’ex colonia spagnola. In tal modo è uscita da un’ambiguità a lungo mantenuta perché voleva evitare l’arbitraggio tra Rabat e Algeri, che sostiene gli indipendentisti del Fronte Polisario. Si aspettava di dover affrontare ritorsioni.

È senza dubbio in questo contesto che crescono le tensioni causate dall’arresto in Francia di diversi influencer algerini o franco-algerini, perseguiti per incitamento all’odio o omicidio sui social network. La giustizia dovrà pronunciarsi su questi casi, il cui carattere destabilizzante è chiaramente visibile: contribuiscono a mantenere un sentimento di insicurezza nel nostro Paese e a stabilire un legame tra terrorismo e immigrazione. Questo episodio si aggiunge all’arresto ad Algeri dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal, che sembra essere perseguito a causa della sua libertà di espressione. In una tale sequenza, spetta alla diplomazia trovare il modo di non tagliare i ponti. Francia e Algeria hanno troppi interessi reciproci per seguire solo cattive passioni.

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