“Siamo di fronte a decenni di debolezza diplomatica, nessun altro Paese osa trattarci in questo modo. » La rabbia, già forte dopo l’arresto dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal, si esprime ora apertamente nei corridoi del Ministero degli Interni. Dal riconoscimento della natura marocchina del Sahara Occidentale da parte di Emmanuel Macron lo scorso luglio, la crisi tra Francia e Algeria si è aggravata.
Il resto dopo questo annuncio
Ma il governo algerino non aveva aspettato questa decisione: erano anni il desiderio di riconciliazione “due sponde del Mediterraneo”espresso da Emmanuel Macron, deve far fronte a ripetuti rifiuti. E questo, nonostante l’assimilazione della colonizzazione a un crimine contro l’umanità, la deposizione di una corona al memoriale dei martiri di Algeri, il rapporto chiesto a Benjamin Stora, il ricevimento all’Eliseo dei nipoti del leader nazionalista Ali Boumendjel , il riconoscimento di “crimini imperdonabili” nel 60° anniversario del 17 ottobre 1961…
Una rendita commemorativa che dura
Da parte sua, Algeri non si è unita a Emmanuel Macron nel chiedere perdono agli harkis o nel riconoscere i crimini commessi contro i pied-noirs, e il presidente Tebboune si è accontentato di accusare l’esercito francese di “genocidio”. E se l’ambasciatore algerino in Francia è stato ritirato quest’estate, Algeri non ha aspettato di richiamarlo in precedenza in diverse occasioni, così come nel 2021, quando Emmanuel Macron aveva criticato la “sistema politico-militare” Algerino per godersi un “rendita commemorativa”, quella del 2020, quando il governo algerino criticò la Francia per aver mandato in onda due documentari dedicati a Hirak – movimento di protesta popolare che portò alle dimissioni del presidente Bouteflika – sul canale parlamentare e su France 5.
Da anni il desiderio di riconciliazione si scontra con i ripetuti rifiuti dell’Algeria
Stessa cosa per la visita del presidente Tebboune in Francia, prevista poiché annunciata al termine di un viaggio di Emmanuel Macron in Algeria, nel 2022. Visita costantemente rinviata, fino ad essere completamente cancellata il 5 ottobre scorso, a causa del riavvicinamento del Francia e Marocco. In precedenza, Abdelmadjid Tebboune aveva, ad esempio, condizionato la sua visita alla restituzione della spada e del burnus dell’emiro Abdelkader, cosa che non era prevista nell’accordo firmato tra i due paesi. E per una buona ragione, il burnus si trova nel museo dell’esercito francese per una buona ragione: è stato offerto dal nipote dell’emiro, in segno di gratitudine per il trattamento riservato a suo nonno quando era prigioniero… i francesi!
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