Con i nuovi mezzi di insegnamento introdotti nella Svizzera romanda, gli studenti si allontanano dai libri di testo scolastici modellati sull’insegnamento francese, con riferimenti in euro e “novantadieci”, per far posto a mezzi unificati e più vicini alla loro lingua su una base quotidiana.
Finora i mezzi utilizzati per insegnare il francese agli studenti francofoni venivano pubblicati in Francia. Ma per seguire al meglio il piano di studi francofoni, con le specificità francofone, è sembrato che un metodo di insegnamento creato da insegnanti francofoni che conoscevano anche il contesto della scuola francofona fosse un valore aggiunto, riferisce David Bürki, pubblicando direttore incaricato dai Cantoni francofoni di attuare nuovi metodi pedagogici, lunedì al microfono del Forum.
Queste nuove modalità didattiche vanno oltre il semplice manuale da mettere nelle mani degli studenti. Sono inoltre costituiti da attività e da una guida didattica che spiega come procedere, nonché i materiali utilizzabili.
Queste attività sono “progressive” dal primo all’undicesimo anno, continua David Bürki, e si adattano al livello di istruzione del bambino. Ad esempio, per un bambino di quattro anni che torna a scuola, le attività mirano a insegnargli a leggere, scrivere ed esprimersi oralmente. E poco a poco, nel corso degli anni, ritroviamo alcune attività, “secondo una progressione pensata da undici anni, per avere un insegnamento coerente. Ciò non ha precedenti nella Svizzera romanda”, dice.
Un’ancora locale
Il nuovo insegnamento induce anche un migliore ancoraggio locale, sia a livello linguistico con il “francese parlato nella Svizzera romanda”, sia a livello culturale con temi come i monumenti, spiega David Bürki. “Un bambino friburghese che studia il ponte Poya a Friburgo potrà dire che lo conosce e questo gli dà un senso.”
Un bambino che si sposta da un Cantone all’altro troverà gli stessi libri di testo scolastici e gli stessi metodi di insegnamento
Il metodo di insegnamento precedente si basava maggiormente su riferimenti franco-francesi come Parigi o antenati gallici, ad esempio. E tiene conto anche delle differenze tra i cantoni francofoni.
Gli stessi libri di testo in tutti i cantoni
Anche l’approccio a questo nuovo insegnamento è unitario. La sua introduzione è avvenuta contemporaneamente nel 2023 in tutti i cantoni francofoni per gli stessi livelli scolastici e da allora continua, con un livello aggiuntivo ogni anno, precisa il direttore delle pubblicazioni.
Così «un bambino che si sposta da un Cantone all’altro troverà gli stessi libri di testo scolastici e gli stessi metodi di insegnamento scolastico». Ciò è molto pratico ad esempio per imparare la grammatica, illustra ulteriormente David Bürki, poiché “tutti gli insegnanti hanno la stessa lingua che viene compresa dagli studenti”.
Si è deciso inoltre di utilizzare come alternativa corretta “l’ortografia corretta del 1990 mantenendo l’ortografia tradizionale”, aggiunge l’ospite del Forum.
Commenti raccolti da Thibaut Schaller e Valentin Emery
Articolo web: Julie Marty
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