L’imam Ahmadou Mactar Kanté non è favorevole al ritorno al partito-stato teorizzato da alcuni senegalesi. Consiglia quindi al capo dello Stato di non cedere alla tentazione di questo sistema che ha portato solo “l’arroganza del potere”. Ritornare a questo sistema ci porterebbe a non essere in linea con il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini offerto dallo Stato e “jub jubal, jubanti”
“Vigilanza. » Così invita l’imam Ahmadou Mactar Kanté al capo dello Stato Bassirou Diomaye Faye. In un post pubblicato ieri sulla sua pagina Facebook, la guida religiosa esorta il presidente della Repubblica a non cedere alla tentazione del partito-stato. “Dobbiamo incoraggiare il Presidente a non cedere alla tentazione dello Stato-partito”, ha dichiarato. Secondo l’imam Kanté, “sembra che alcuni vogliano ripristinare, dopo averlo denunciato ieri, questo sistema brutto e ingiusto che ha tanto frenato i nostri paesi”. Ma, secondo l’Imam Kanté, dalla sua sperimentazione fino ad oggi, questo sistema non ha portato nulla di nuovo, se non “l’arroganza del potere”. Tanto da ricordare nel suo testo che “il Senegal è più grande dei partiti e dei partiti che lo compongono e che il presidente ha giurato di esserne il garante”.
Secondo l’Imam Kanté, “il problema non si limita alla contestazione delle prerogative costituzionali del Presidente della Repubblica. Perché altri funzionari, ministri, direttori, Pca, ecc., possono licenziare o reclutare su basi partitiche.
Quindi, per la guida religiosa, ripristinare questo principio significherebbe “mettere in discussione il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini offerto dallo Stato”. E così facendo, il capo dello Stato, Bassirou Diomaye Faye, si discosta dal trittico “jub, jubal, jubanti”.
“Se patriottismo fa rima con discriminazione basata sull’appartenenza politica, non siamo fuori dalla routine, ma siamo fuori dal jub, jubal, jubanti! E se abbiamo il profeta (Saws) come mentore politico, ci sono posizioni da evitare e opzioni da favorire”, ha sostenuto il religioso. Prima di precisare: “Ogni cittadino senegalese ha il diritto di aderire o meno ad un partito senza che ciò autorizzi le autorità pubbliche a discriminarlo. A questo proposito è urgente che il Presidente della Repubblica sia adeguatamente sostenuto di fronte ai tentativi di farlo deviare dai suoi obblighi costituzionali, chiunque ne sia l’autore”.
L’imam Ahmadou Mactar Kanté suggerisce quindi al partito Pastef di guidare il Paese con grande umiltà e giustizia. “Il partito Pastef non deve sapere, lo sa, ma assumere con umiltà, giustizia ed efficienza, il suo statuto di partito votato dal popolo senegalese affinché governi nel bene, nel vero, nel giusto e nel bello per affinché Sunugal arrivi sano e salvo”, ha concluso il suo discorso, promettendo di garantire il buon funzionamento del paese se Dio gliene darà i mezzi.
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