AA / Parigi / Ümit Dönmez
Una donna di 26 anni è morta venerdì pomeriggio nella sala d’attesa del pronto soccorso del Centro ospedaliero intercomunale di Villeneuve-Saint-Georges (Chiv). La procura di Créteil ha aperto un’indagine sulle cause della morte, ha confermato BFMTV, informazioni inizialmente rivelate da Le Parisien.
La leadership del Chiv ha espresso “il suo dolore per questa morte inspiegabile” e ha assicurato di collaborare pienamente con le forze di polizia. A breve verrà effettuata l’autopsia per chiarire le circostanze di questa tragedia.
Questa morte avviene mentre la struttura si trova ad affrontare un sovraccarico di attività e forti tensioni nel pronto soccorso, avendo provocato uno sciopero di una parte del personale infermieristico. Questa mobilitazione, durata undici giorni, si è conclusa mercoledì 8 gennaio, due giorni prima della morte.
La tragedia ricorda un altro caso accaduto di recente a Longjumeau (Essonne). Una paziente di 20 anni, ricoverata in condizioni stabili, è morta lì mercoledì scorso dopo un improvviso peggioramento delle sue condizioni, avvenuto dopo una TAC.
Questi due decessi evidenziano le persistenti fragilità del sistema ospedaliero francese. Il sovraccarico dei dipartimenti di emergenza, combinato con una cronica mancanza di personale, porta a ritardi nelle cure e ad un’intensificazione dei rischi per i pazienti.
Secondo un sondaggio condotto da SAMU-Urgences de France nel 2024, il 61% dei servizi di emergenza ha dovuto chiudere almeno una linea medica durante l’estate, a causa della mancanza di risorse umane. Una situazione aggravata dalle epidemie stagionali e dalle carenze strutturali di posti letto ospedalieri.
Nonostante misure una tantum come la rivalutazione delle ore notturne e festive, sindacati e operatori sanitari denunciano l’assenza di soluzioni durature.
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