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questa invocazione deve ora concludere la preghiera del venerdì nelle moschee legate alla Grande Moschea di Parigi

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L’iniziativa non passa inosservata in un momento in cui è massima la tensione tra Parigi e Algeri: Chems-Eddine Hafiz, rettore della Grande Moschea di Parigi, storicamente legato all’Algeria, chiede ora ai suoi imam di celebrare l’attaccamento di I musulmani francesi al principio di laicità.

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Pubblicato il 01/11/2025 08:39

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Il rettore della Grande Moschea di Parigi, Chems-eddine Hafiz, posa il 16 gennaio 2020. (BERTRAND GUAY/AFP)

I 150 imam che dipendono dalla Grande Moschea di Parigi (GMP) sono stati invitati dal 10 gennaio a chiudere la preghiera del venerdì con queste parole: “Oh Allah, preserva la Francia, il suo popolo e le istituzioni della Repubblica. Rendi la Francia un paese prospero, sicuro e pacifico, dove la comunità nazionale, nella sua diversità, nelle sue diverse religioni, nelle sue convinzioni e nelle sue convinzioni, convive nella sicurezza e nella pace .

Il rettore del GMP spiega così il suo approccio: “Stiamo entrando nell’anno 2025 che segnerà il 120° anniversario della legge del 9 dicembre 1905 sulla separazione tra Stato e Chiesa e i musulmani sono molto legati a questo secolarismo che ha permesso all’Islam di fiorire e di essere su un piano di parità le altre religioni di Francia”.

E l’iniziativa è piuttosto accolta dai fedeli all’uscita della Grande Moschea di Parigi.“È un messaggio di paceaderisce questa donna, incoraggiamo tutte le comunità a trasmettere questo tipo di messaggio. È molto importante.” “Non dimentichiamo che è grazie alla Francia se siamo quine aggiunge un altro. Francesi, algerini, andiamo molto d’accordo. C’è l’amicizia, tante cose. Non devono separarci. Non va bene.

Il rettore intende così riaffermare l’appartenenza dei musulmani alla comunità nazionale. Un’iniziativa che ovviamente assume tutto il suo significato dopo la“aggravamento” tensioni tra Parigi e Algeri da quando l’Algeria ha rifiutato di permettere il ritorno sul suo territorio di uno dei sei influencer algerini, i cui commenti odiosi sono stati denunciati alle autorità francesi. “Non si tratta di sostenere in un modo o nell’altro gli appelli alla violenzainsiste Chems-Eddine Hafiz. L’Islam rifiuta ogni violenza di qualsiasi tipo e contro qualsiasi persona umana”.

“I circoli di influenza sono semplicemente persone separate, che pensano quello che pensano e che si influenzano a vicenda, ma penso che la cosa più importante sia rimanere fedeli ai propri valori”dice un fedele. “Per due idioti non condannerete tutto il restoprotesta un’altra donna. Noi non siamo così!”

Il rettore esprime qualche preoccupazione: “La Grande Moschea di Parigi non è una moschea algerina, è una moschea francese che accoglie tutti i fedeli di qualunque nazionalità essi siano. Sono intervenuto quando immigrazione e Islam si confondevano provare ancora una volta a denigrare l’Islam e i musulmani di Francia”.


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