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Emmanuel Macron non pone il veto a un’eventuale sospensione dell’estensione dell’età pensionabile legale a 64 anni

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François Bayrou presenterà martedì prossimo ai parlamentari la sua dichiarazione di politica generale. Fino ad allora proseguiranno le discussioni, soprattutto con i partiti di sinistra, sulla preparazione del budget 2025.

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Pubblicato il 01/10/2025 20:13

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François Bayrou ed Emmanuel Macron a Parigi il 7 gennaio 2025 (LUDOVIC MARIN/PISCINA/PISCINA AFP)

Nei colloqui tenuti per diversi giorni a Bercy dal ministro dell’Economia con i rappresentanti dei gruppi politici, il PS ha chiesto la sospensione per sei mesi dell’applicazione dell’estensione dell’età pensionabile a 64 anni, tempo per rimettere in moto la riforma lavoro. François Bayrou dovrà arbitrare, ma sospettiamo che ciò non avverrà senza l’approvazione di Emmanuel Macron. E contro ogni aspettativa, questa richiesta dei socialisti potrebbe avere successo: secondo chi lo circonda, Emmanuel Macron non pone il veto sulla rinuncia all’estensione dell’età legale a 64 anni.

“Dobbiamo smettere di fare della riforma pensionistica un indicatore di identità per il presidente, infastidisce uno dei suoi parenti. Il suo indicatore è la creazione di ricchezza per il Paese attraverso il lavoro. La riforma delle pensioni è stata uno strumento in questo senso”. Sottinteso: se devi cambiare strumento, nessun problema.

Durante la campagna europea, prima dello scioglimento, Emmanuel Macron ha confidato molto apertamente il suo rammarico per non essere riuscito a portare a termine la riforma puntuale, quella avviata prima dell’epidemia di Covid. Su questo punto il presidente e il primo ministro sono perfettamente allineati: subito dopo la sua nomina, François Bayrou ha ricordato di essere stato uno dei ferventi sostenitori di questa riforma sistemica.

Spetta al Primo Ministro assumersi le proprie responsabilità, quindi: “Il presidente presiede, il governo governa”come amano ripetere i consiglieri del Capo dello Stato. Ma per François Bayrou sospendere una misura del genere significa non riprenderla mai più perché costa troppo, perché è tecnicamente complicata. I socialisti propongono una soluzione: prelevare dal fondo di riserva. I costituzionalisti spiegano dal canto loro che un decreto può cancellare il decreto attuativo dell’articolo che prevede lo spostamento progressivo dell’età d’inizio a 64 anni, il che sarebbe molto più semplice che far approvare un testo d’urgenza in Parlamento.

François Bayrou ha innanzitutto affermato che “non si tratta di sospendere”. Davanti a lui ha un sinistro che fa della squalifica la condizione sine qua non per non censurare. Se nessuno vuole arrendersi bisognerà trovare un compromesso, una terza via. “Se il dibattito continua fino a questo punto è perché il dialogo riguarda questioni concrete”stima un consulente in prima linea. A Bercy non vogliamo rivelare nulla sull’andamento o meno di questi negoziati, per non correre il rischio di farli deragliare.


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