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Oujda.. Matrimonio minorile e violenza sulle donne al centro di una tavola rotonda

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Questo articolo è stato tradotto automaticamente da HIBAPRESS, la versione araba:

Heba Press – Ahmed Al-Musaed

In un approccio volto a rafforzare gli sforzi per combattere la violenza contro le donne, l’Associazione degli Amici di Tafugat e il Forum delle Donne Rurali hanno organizzato, giovedì 9 gennaio, nella città di Oujda, una tavola rotonda consultiva sul tema “Meccanismi di protezione, prevenzione , cura e accesso alla giustizia”, con la partecipazione di attori e dirigenti associativi dell’amministrazione e della sanità, nonché del sostituto procuratore del Re presso il tribunale di primo grado da Oujda. I lavori dell’incontro si sono concentrati su questioni centrali, in particolare quella della giustizia. fenomeno dei matrimoni precoci e della violenza di genere. Genere.

L’incontro si è aperto con un discorso di benvenuto e di orientamento pronunciato dal rappresentante dell’Associazione degli Amici di Tafugat a nome del partito organizzatore e dei suoi partner, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza della discussione interattiva come piattaforma per rafforzare gli sforzi congiunti tra diversi attori. Ha inoltre sottolineato la necessità di una riflessione collettiva e di un lavoro congiunto per trovare soluzioni pratiche e sostenibili per affrontare il fenomeno della violenza sociale di genere, e l’importanza di coinvolgere tutte le parti, comprese associazioni, istituzioni ufficiali ed esperti, nel raggiungimento di questo obiettivo. .

In un intervento cruciale, Khaled Kharaji, capo dell’unità giudiziaria locale responsabile dell’assistenza alle donne vittime di violenza presso il tribunale di primo grado di Oujda, ha fatto una presentazione completa sul ruolo dei meccanismi giudiziari nella protezione delle sopravvissute alla violenza gli aspetti più importanti. importanti articoli della Legge 103.13 relativi alla lotta alla violenza contro le donne, con enfasi sui problemi pratici della sua applicazione.

Kharaji ha anche rivelato dati scioccanti, sottolineando che più di 7.000 rapporti giudiziari sono stati depositati nei centri cellulari sparsi nelle regioni orientali, riflettendo il significativo aumento dei casi di violenza registrati. L’approccio legale ha dimostrato i suoi limiti, richiedendo un approccio più limitato ai diritti umani che affronti le cause profonde della violenza, in particolare per quanto riguarda il fenomeno del matrimonio minorile, che continua a minacciare il futuro delle ragazze nelle aree remote.

L’incontro è stato caratterizzato anche da una lettura approfondita di documentati studi sul campo, curata dall’associazione Ain El Ghazal 2000 di Oujda. Questi studi hanno fornito dati accurati, rivelando un quadro oscuro della situazione delle donne nella regione orientale e rendendolo chiaro. che le sfide economiche e sociali contribuiscono e sostengono l’esacerbazione del fenomeno. Lo studio ha inoltre rivelato importanti lacune nell’attuale quadro legislativo che non riesce a fornire una protezione adeguata alle donne.

Questo studio ha evidenziato anche la sofferenza delle donne nelle aree remote, dove il matrimonio minorile è ancora una pratica comune, il che impone ulteriori sfide alle associazioni e agli attori coinvolti nella lotta contro questi fenomeni.

Questo incontro si è concluso con una serie di importanti raccomandazioni volte a combattere la violenza contro le donne in modo globale ed efficace, le più importanti delle quali mirano ad aggiornare le leggi relative alla protezione delle donne in base alle trasformazioni economiche e sociali e a lanciare campagne di sensibilizzazione. con l’obiettivo di sensibilizzare la società sui pericoli del matrimonio minorile evidenziandone gli effetti negativi.

Infine, l’incontro si è concluso sottolineando l’importanza di organizzare dibattiti interattivi per rafforzare la cooperazione tra le diverse parti interessate, chiedendo al contempo l’adozione di queste raccomandazioni da parte della società civile attraverso la preparazione di campagne di iniziative concrete di advocacy che contribuiscano a migliorare la realtà delle donne, proteggendoli da ogni forma di violenza e attivando le soluzioni proposte sul campo.

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