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I tassi di indebitamento della Francia salgono mentre il governo considera la riconsiderazione della riforma delle pensioni

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Giovedì mattina i tassi debitori del paese hanno raggiunto livelli record, un segno del nervosismo degli investitori in un momento in cui il governo è alla ricerca di soluzioni per un bilancio sostenibile.

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Pubblicato il 01/10/2025 09:19

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Eric Lombard, circondato da Amélie de Montchalin e Patrick Mignola, durante una consultazione a Bercy dedicata al bilancio francese, il 9 gennaio 2025. (Ludovic MARIN/AFP)

La mattina di giovedì 9 gennaio 2025, il rendimento dei tassi sovrani francesi a 10 anni è salito al 3,40%, cosa senza precedenti dal 2011. Il livello al quale la Francia si indebita sui mercati è quindi alle stelle, peggiorando il costo del nostro debito. Certamente, questo picco di tensione si verifica in un movimento generale di aumento dei tassi sovrani, a livello globale, e si spiega con la mancanza di visibilità globale. A preoccupare è la politica futura di Donald Trump, in particolare le sue misure protezionistiche che rischiano di rilanciare l’inflazione.

In Francia si aggiunge l’instabilità politica che pesa molto. Il semplice fatto che François Bayrou si dichiari pronto a riconsiderare la riforma pensionistica del 2023 e l’età pensionabile di 64 anni sta gettando nel panico gli investitori. Questo è però il contenuto degli scambi di questi giorni tra Éric Lombard, ministro dell’Economia, e i socialisti. Il pensionamento è oggi una delle chiavi di volta di un possibile compromesso tra esecutivo e sinistra.

Se questo preoccupa così tanto i mercati, è perché il sistema pensionistico presenta già un deficit di almeno 10 miliardi di euro. Secondo il presidente del Retirement Orientation Council Gilbert Cela, a causa della situazione economica tesa e dell’aumento della disoccupazione questo deficit peggiorerà ulteriormente. Sono infatti i contributi dei lavoratori a pagare le pensioni dei pensionati e poiché la pensione resta la nostra principale voce di spesa, per i mercati e le agenzie di rating, tornare a 64 anni apre la porta a tutti gli slittamenti finanziari.

Mentre la Francia ha già uno dei più alti livelli di deficit nella zona euro e dà l’impressione di essere incapace di riformarsi, la riforma delle pensioni è un vero segnale per i mercati. Non capiscono il modello sociale francese. Nella maggior parte dei paesi, le persone vanno in pensione più tardi. E poi, soprattutto, si dicono che subiranno la doppia punizione: il disfacimento della riforma delle pensioni abbinato a un bilancio ostile alle imprese e alle imprese, con contributi eccezionali sui grandi gruppi, e tasse sui più fortunati. Niente che li tranquillizzi.


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