Il rifiuto improvviso e legittimo degli autisti di Jakarta di fronte alla legalità repubblicana a seguito di una circolare ministeriale dell’autorità di vigilanza. Di chi è la colpa? Quali possibili soluzioni?
Da più di 20 anni, lo Stato del Senegal mette “il carro davanti ai buoi”. Non volendo prendere il toro per le corna, lo Stato ha fallito nella sua missione sovrana di leader e garante delle politiche pubbliche. Lasciando che ciò accada, chiudendo un occhio sulla rinascita di Giakarta, lo Stato deve prendere il controllo.
L’attualità ci immerge in una vicenda nazionale: Giakarta e le tre ruote. E’ una questione di ordine pubblico. Una circolare del ministero di vigilanza in cui si prevede una riforma in condizioni poco chiare e il cui contenuto è inapplicabile ha scatenato l’emozione degli autisti di Jakarta in tutto il Senegal. Da più di 10 anni assistiamo ad un aumento della popolarità delle due e tre ruote. In Senegal sono in circolazione quasi 30 milioni di Jakarta. Non spogliamo Issa per vestire Samba. Le entrate fiscali, per quanto legali e legittime possano essere, non dovrebbero dare la caccia agli automobilisti di Giakarta preoccupati per il loro futuro di giovani.
Sì al rigore di bilancio e no alla stigmatizzazione di parte della popolazione, Giakarta costituisce un’alternativa reale, una soluzione alle molteplici difficoltà legate alla crisi del settore dei trasporti urbani, periurbani e rurali: ingorghi nei centri urbani, giovani disoccupazione, mezzi intermedi per aziende, negozi, ristoranti, tutti utilizzano questo mezzo di trasporto più economico e veloce.
Occorre uscire da questo imbogriolo politico-economico e andare verso una regolarizzazione intelligente e razionale. Dopo la traumatica sequenza di manifestazioni degli ultimi anni di tumulti, dobbiamo tutti evitare una manifestazione degli autisti di Giakarta, un’altra irruzione la cui lava brucerebbe mani innocenti. Chi è al potere ascolti i senegalesi di sotto, messi alle strette da ogni parte dal caro paniere delle casalinghe, dall’elettricità cara, dagli affitti cari, dall’acqua rara e cara.
Purtroppo i veicoli a due o tre ruote incontrano numerosi ostacoli: l’assenza di patente e formazione, l’assenza di assicurazione, il mancato utilizzo del casco, il sovraccarico dei passeggeri, l’aumento degli incidenti, i furti… tutto questo è vero e offusca l’immagine di Jakartaman.
Nella città di Kolda, il popolo di Giakarta, unito in un’associazione dinamica con il suo presidente Baïlo Barry e il cui numero è stimato a quasi 1.064, è ovunque; in tutti i quartieri e agli incroci, agli angoli delle strade, ai mercati… alla ricerca di clienti…. Ed è un’economia veramente locale, un vantaggio per i clienti e un piccolo risparmio per i giovani. Il dipartimento di Kolda, composto da 14 comuni, si trova a far fronte alla carenza di trasporti, Giakarta è diventato il mezzo di trasporto più popolare per la popolazione per:
raggiungere il centro della città di Kolda: mercati, servizi amministrativi, vari luoghi in cui vivono le persone
effettuare la raccolta presso gli istituti scolastici e secondari
vai alle strutture sanitarie…
Oggi ci troviamo di fronte ad un vero e proprio grattacapo, quali sono le possibili soluzioni?
Sospendere l’impopolare nota circolare ministeriale che mette in crisi e la cui applicazione è inopportuna, perché non si può riformare di nascosto. Applichiamogli la finestra Overtoni per renderlo accettabile, ragionevole, popolare.
Trattative aperte con l’Associazione Nazionale di questa società che ha chiesto un incontro con la gerarchia, che permetterebbe di gestire questa crisi attorno al tavolo delle trattative. Questa società richiede la formalizzazione. Ma questa circolare ha gettato sabbia nella macchina.
Nel frattempo, suggerisco a tutte le parti interessate di tenere conto di alcune delle mie raccomandazioni:
Il certificato di sicurezza stradale (bsr) sarebbe un’alternativa alla patente di guida che autorizza alla circolazione di Giakarta solo in assenza della patente di guida
Assicurazione
Una dichiarazione giurata della persona che ha acquistato il Jakarta in assenza di fattura o prova d’acquisto da parte del venditore o rivenditore
Un certificato di autorizzazione rilasciato dallo Stato al conducente titolare della BSR
Il CNI del conducente e del (ri)venditore
Moratoria sui 28mila
Non ha senso accusare i nostri politici e denunciarli. È meglio uscire dall’ombra per difendere i nostri interessi, che è un obbligo civico. Un’idea diventa una forza materiale quando si impadronisce delle masse:
Non toccare la mia Giakarta
Bouna KOITA
Esperto in politiche pubbliche,
ex sindaco di Dialambéré –Kolda
iConcetto e scienza
politica
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