Nessun segno di riavvicinamento tra i due paesi, anzi. Ospite del Gran Giurì Pubblico Senato-RTL-Le Figaro-M6, questa domenica, 5 gennaio, Jean-Noël Barrot ha ammesso di avere “dubbi” sulla volontà di Algeri di rispettare la road map relativa alle relazioni bilaterali tra Francia e Algeria. “Lo avremo nel 2022 […] redatto una tabella di marcia […]vogliamo che possa essere seguito. Ma osserviamo atteggiamenti, decisioni da parte delle autorità algerine che ci permettono di dubitare dell’intenzione degli algerini di attenersi a questa tabella di marcia”, ha lamentato il Ministro degli Affari Esteri.
“Questa crisi peggiora ogni giorno”
“Siamo nella crisi più grave degli ultimi anni”, assicura Xavier Driencourt, ex ambasciatore francese in Algeria (2008 – 2012 e 2017 – 2020). “La caratteristica delle relazioni franco-algerine dal 1962 è l’alternanza di periodi di alti e bassi. Ma la differenza con oggi è che ci troviamo in una crisi molto più grande. Questa crisi sta peggiorando di giorno in giorno e di settimana in settimana”, continua.
“Nella mia memoria non esiste un equivalente di una tensione così forte”, afferma Benjamin Stora, storico specializzato in Algeria. Ma subito temperato: “È un rapporto strutturale difficile quello tra Francia e Algeria. Ci sono momenti di euforia e altri momenti in cui le relazioni si interrompono”. Per l’autore di “Algeria in guerra (1954-1962) – uno storico nel torrente di immagini”, questo rapporto è tanto più complicato perché “la Francia è rimasta 132 anni in Algeria” e di conseguenza “crea un rapporto speciale”.
Ultimo fatto finora: tre influencer algerini arrestati nei giorni scorsi in Francia, dopo aver diffuso sui loro social network video che incitavano alla violenza o allo stupro contro chi critica il governo algerino. Il primo è stato arrestato a Brest. Dovrebbe essere processato il 24 febbraio per “apologia di un atto di terrorismo”. Il secondo, oggetto di un OQTF (obbligo di lasciare il territorio francese), è stato processato in comparizione immediata questo lunedì 6 gennaio per “provocazione diretta ad un atto di terrorismo”. L’ultimo è stato arrestato domenica sera a Montpellier. La prefettura dell’Hérault assicura che sta studiando la possibilità di ritirargli il permesso di soggiorno e di emettere un OQTF nei suoi confronti.
L’arresto di Boualem Sansal “è simile a una presa di ostaggi”
L’altro grande tema delle ultime settimane è l’arresto dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal. Lunedì 6 gennaio, durante un incontro con gli ambasciatori francesi, Emmanuel Macron ha stimato che l’Algeria sta “disonorando” se stessa non rilasciandolo e impedendo a un uomo gravemente malato di farsi curare. L’autore di “2084: La fine del mondo” è stato arrestato all’aeroporto di Algeri a metà novembre per commenti critici nei confronti del governo algerino. È accusato di “atto terroristico o eversivo volto alla sicurezza dello Stato, all’integrità del territorio, alla stabilità e al normale funzionamento delle istituzioni”.
Per Xavier Driencourt – che aveva cenato con Boualem Sansal il giorno prima del suo arresto – “la sua prigionia è simile a una presa di ostaggi”. E ha aggiunto: “In questa sequenza di deterioramento delle relazioni tra i due paesi, l’Algeria sta utilizzando tutti i mezzi per destabilizzare la Francia”. Boualem Sansal, descritto dal presidente algerino Abdelmadjid Tebboune come un “impostore” inviato dalla Francia, non è l’unico scrittore preso di mira da Algeri. Kamel Daoud, anch’egli franco-algerino, ha visto il suo libro “Houris”, Premio Goncourt 2024, bandito nel suo Paese natale perché evoca i massacri del “decennio nero”, una guerra civile che ha provocato più di 150.000 morti tra il 1992 e il 2002.
“È ora di aprire gli occhi”
Questo recente peggioramento delle relazioni tra Francia e Algeria risale all’estate del 2024, quando Emmanuel Macron, in una lettera al re Mohammed VI, riteneva che il futuro del Sahara occidentale rientrasse “nel quadro della sovranità marocchina”. Nel processo, Algeri ha richiamato il suo ambasciatore a Parigi. Questa ex colonia spagnola, considerata “territorio non autonomo” dalle Nazioni Unite, contrappone da mezzo secolo il Marocco al Fronte Polisario sostenuto dall’Algeria. Il Presidente della Repubblica ha poi ribadito il suo sostegno durante la sua visita di Stato in Marocco alla fine di ottobre.
Cosa può fare adesso la Francia? “È ora di aprire gli occhi e smettere di essere ingenui” per l’ex ambasciatore Xavier Driencourt. “Emmanuel Macron ha compiuto molti gesti per calmare la situazione fin dal suo primo mandato, ma non ha avuto nulla in cambio”, continua l’autore di “L’enigma algerino”. “Abbiamo mezzi d’azione nei confronti dell’Algeria, ma non vogliamo usarli per paura”, aggiunge. Citando gli accordi del 1968 – inizialmente destinati a facilitare l’immigrazione economica – passaporti o visti diplomatici algerini.
Storia della memoria
Al contrario, per lo storico Benjamin Stora, chi detiene il potere deve continuare a cercare di calmare la situazione. In particolare con la storia della memoria. Emmanuel Macron gli ha già affidato una missione sulla “memoria della colonizzazione e della guerra d’Algeria” con l’obiettivo di promuovere “la riconciliazione tra i popoli francese e algerino” nel 2020. Nell’agosto 2022, il Presidente della Repubblica e il suo omologo, Abdelmadjid Tebboune, aveva deciso di rilanciare i rapporti bilaterali creando una commissione congiunta di storici.
Poi ancora lo scorso settembre, Emmanuel Macron si era detto “determinato a continuare l’opera di memoria, verità e riconciliazione” con l’Algeria sulla colonizzazione francese. “Quest’ultimo tentativo è stato fatto nel momento sbagliato perché è caduto al momento della controversia sul Sahara Occidentale”, sospira Benjamin Stora. A differenza di Xavier Driencourt, lo storico non ritiene che le azioni del capo dello Stato siano state inutili. “Le iniziative commemorative, integrate dalla diplomazia, resteranno scritte nella storia, anche se lo rimarranno solo dal punto di vista franco-francese”, conclude l’ex ispettore generale dell’Istruzione nazionale.
Related News :