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115 proteste in una sera contro le atrocità israeliane a Gaza

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Le città marocchine sono state teatro, questo venerdì, di oltre 115 manifestazioni in 56 località. Queste mobilitazioni miravano a denunciare i massacri perpetrati dall’occupazione israeliana a Gaza e in Cisgiordania, nonché a protestare contro l’incendio degli ospedali nel territorio da parte delle forze israeliane. Queste azioni arrivano in particolare dopo l’incendio all’ospedale Kamal Adwan e la minaccia di distruzione dell’ospedale Al-Awda.

I marocchini continuano a scendere in piazza quasi ogni giorno per esprimere il loro rifiuto della guerra genocida condotta dall’occupazione israeliana contro i palestinesi a Gaza, una situazione che dura da 455 giorni.

Questo venerdì, l’organismo marocchino che sostiene le cause dell’Umma ha annunciato l’organizzazione di 115 manifestazioni in 56 città marocchine, nell’ambito del 56° venerdì di protesta. Lo slogan scelto per questa giornata è stato: “ Il popolo marocchino condanna l’incendio all’ospedale Kamal Adwan ».

I manifestanti, riuniti davanti alle moschee dopo la preghiera del venerdì, hanno chiesto alle istituzioni internazionali e all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) di garantire la protezione delle équipe mediche, dei soccorritori e delle infrastrutture sanitarie, per consentire loro di continuare a svolgere la loro missione nelle condizioni catastrofiche prevalenti a Gaza.

I manifestanti hanno anche criticato il silenzio ufficiale della comunità internazionale e la mancanza di reazione da parte dei paesi arabi a quello che definiscono lo sterminio sistematico dei civili. Hanno esortato gli Stati arabi, compreso il Marocco, ad abbandonare il processo di normalizzazione con questo Stato che accusano di bagnare il sangue dei martiri, siano essi bambini o donne, secondo il comunicato stampa dell’Autorità.

Davanti al Parlamento di Rabat gli attivisti hanno preso parte ad un sit-in organizzato dal Gruppo di lavoro Palestina. Hanno denunciato il silenzio arabo e la complicità internazionale di fronte ai massacri dei palestinesi da parte dell’occupazione israeliana e agli incendi degli ospedali. I manifestanti chiedevano misure per salvare la vita dei malati, degli sfollati e del personale medico intrappolato in queste strutture.

Venerdì, le forze di occupazione israeliane hanno ordinato alle équipe mediche e ai pazienti di lasciare immediatamente l’ospedale Al-Awda, situato nel campo di Jabaliya, prima di bombardarlo. L’esercito israeliano ha già iniziato a prendere di mira la zona attorno all’ospedale e a lanciare bombe nel cortile principale per terrorizzare i presenti e costringerli a evacuare l’ospedale.

L’ospedale Al-Awda è ora l’ultima struttura sanitaria ancora operativa nel nord di Gaza, dopo che nei giorni scorsi sono stati chiusi gli ospedali Kamal Adwan e Indonesiano. Questa situazione fa temere terribili massacri, dato il gran numero di feriti, malati, medici e sfollati ricoverati nell’ospedale di Al-Awda.

Nuove manifestazioni a sostegno di Gaza sono previste in diverse città marocchine questo sabato sera e domenica. Diverse associazioni e organizzazioni hanno già annunciato lo svolgimento di raduni notturni.

Da notare che l’Organismo marocchino di sostegno alle cause della Umma organizza decine di sit-in ogni venerdì, mentre il Gruppo di lavoro nazionale per la Palestina conduce manifestazioni regolari ogni mercoledì e venerdì davanti al Parlamento, oltre ad altre iniziative durante la settimana.

Dall’inizio dell’aggressione contro Gaza, le città marocchine hanno vissuto massicce mobilitazioni e marce quotidiane. Questa situazione ha spinto il Ministero degli Esteri israeliano a evacuare il proprio personale a Rabat all’inizio del conflitto, mentre il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ha emesso un avvertimento sconsigliando ai suoi cittadini di recarsi in Marocco.

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