Sulla buona strada per diventare il progetto del secolo… Il gasdotto Marocco-Nigeria si prepara a compiere un passo decisivo nel 2025, con la finalizzazione dell’accordo definitivo, che sarà presto firmato dai capi di Stato dei paesi di transito interessati.
A tal fine, Amina Benkhadra, direttrice generale dell’Ufficio nazionale degli idrocarburi e delle miniere (ONHYM), ha annunciato che i primi mesi del 2025 saranno contrassegnati dalla firma della decisione finale di investimento del progetto, un processo ritardato fino all’arrivo. Ora. Questo progresso è stato reso possibile grazie al supporto di competenze finanziarie e legali specializzate.
Ha precisato che gli studi di monitoraggio e di impatto ambientale, avviati un anno fa, continuano sul campo. Questi ultimi svolgono un ruolo cruciale nella strutturazione finanziaria del progetto, soddisfacendo le esigenze degli istituti finanziari coinvolti.
Nel corso di un incontro organizzato dall’a Centro Politico per il Nuovo Sud (PCNS), Benkhadra il souligné che “la cooperazione con i paesi della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) e della Mauritania ha consentito di mettere a punto alcuni aspetti essenziali”. Questi sforzi includono lo sviluppo dell’accordo intergovernativo, che sarà firmato dai capi di Stato competenti, nonché l’accordo tra lo Stato ospitante e la società incaricata della realizzazione del progetto.
Per quanto riguarda le gare relative alla progettazione ingegneristica preliminare (FEED) del gasdotto, Benkhadra ha accolto con favore i continui miglioramenti apportati ad alcuni aspetti dell’accordo, pur affermando che il progetto sta procedendo secondo le fasi definite.
Il direttore dell’ONHYM ha inoltre dettagliato la ripartizione del progetto, realizzato in collaborazione con grandi aziende specializzate. Questo include diverse sezioni:
IL sezione sudche estenderà il gasdotto esistente che collega la Nigeria e il Ghana alla Costa d’Avorio; Là sezione nordcollegare Senegal, Mauritania e Marocco; Là collegamento al gasdotto Maghreb-Europacon un segmento destinato all’esportazione in Europa, nonché la riabilitazione della sezione centrale.
Benkhadra ha concluso sottolineando che, nonostante numerose sfide siano state superate, questo progetto strategico e strutturante deve ancora affrontare sfide significative.
Questo gasdotto promette di svolgere un ruolo essenziale nello sviluppo dei paesi di transito, alcuni dei quali hanno un tasso di elettrificazione inferiore al 40%. Contribuirà inoltre a rilanciare vari settori, come l’industria, l’agricoltura e il commercio, rafforzando al tempo stesso la sicurezza energetica dell’Africa e dell’Europa. Parte del gas trasportato sarà infatti destinato all’esportazione nel continente europeo.
Inoltre, sono già state completate diverse fasi importanti, compreso lo studio di fattibilità e l’ingegneria di dettaglio, che è stata effettuata in due fasi ed è ora finalizzata.
Il gasdotto si estenderà per oltre 6.500 chilometri. Gran parte attraverserà le terre interne fino alla città di Dakhla, nel sud del Marocco, prima di seguire la costa atlantica marocchina per collegarsi al gasdotto Maghreb-Europa.
Questo progetto mira ad essere competitivo con il gas naturale liquefatto, sia in termini di investimenti che di costi operativi e di trasporto.
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