In poche ore, un poster che invita il governo senegalese ad agire di fronte all’aumento degli stupri e degli omicidi è diventato virale su X (ex Twitter).
Un grido d’allarme virtuale ma sonoro scuote i social network in Senegal. Un’immagine creata da un internauta senegalese e condivisa sul suo account X (ex Twitter) è diventata virale in poche ore, mobilitando diversi utenti nella lotta contro gli stupri ripetuti e la violenza contro le ragazze.
Il toccante poster, nei colori della bandiera senegalese, mostra una mano tesa che esibisce la stella verde, simbolo di protezione, accanto ad una ragazzina spaventata.
Il messaggio è inequivocabile: “ Proteggi i nostri figli » (Proteggere i nostri figli). Un’ingiunzione invita direttamente le autorità e i cittadini: “ Ei, tu! Fai qualcosa! » (Ehi, tu! Fai qualcosa!).
Questa mobilitazione arriva dopo una tragedia che ha sconvolto il Paese: lo stupro seguito dall’omicidio di una ragazzina di 12 anni, un crimine che si aggiunge ad una serie di violenze simili.
Il testo che accompagna l’immagine incoraggia l’azione collettiva: “ Forse non hai le parole per esprimere quello che provi. Metti questa come immagine del tuo banner per 7 giorni per chiedere al governo di agire e proteggere i nostri figli! »
In poche ore, migliaia di internauti hanno adottato questa immagine come banner o l’hanno condivisa sui propri profili, trasformando questo appello individuale in un vero e proprio movimento di cittadini digitali.
Numerosi messaggi di indignazione e solidarietà si stanno moltiplicando sotto l’hashtag #ProtégezOurEnfants, facendo eco a una richiesta urgente rivolta al governo senegalese.
« I casi di violenza sessuale sono considerati notizia in questo Paese. Tutti ne parlano per al massimo 3 giorni. I grandi media silenziosi, le autorità silenziose, le “grandi organizzazioni” hanno solo reazioni calde… Quante ragazze/donne sono minacciate ogni giorno? », chiede Alassane.
Gli internauti senegalesi chiedono misure concrete: l’attuazione di politiche di prevenzione, il rafforzamento dell’educazione sui diritti dei bambini e delle donne e sanzioni più severe per i crimini sessuali.
« Oltre alla protezione dei bambini, chiediamo anche la protezione delle ragazze e delle donne in questo Paese. Non vogliamo risposte politiche da parte del governo, ma misure concrete per porre fine a queste atrocità », invoca Diéyna Diémé su X.
« Inasprire la legge è fondamentale, ma non sufficiente. È fondamentale rompere i tabù sulla sessualità ed educare anche gli uomini, insegnando loro il rispetto, il consenso e l’uguaglianza. Un’adeguata educazione sessuale, combinata con leggi severe, consentirà di fare di più », scrive @RuptureAct24, un altro utente X.
ARD/SF/ac/APA
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