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Le preferenze rivelate dello Stato del Senegal (Prof. Abou KANE)*

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La teoria delle preferenze rivelate permette di comprendere il comportamento di un consumatore osservando le sue abitudini di acquisto e non ciò che dice di preferire.

✍️ Quote del bilancio generale e priorità di investimento

A noi interessano gli investimenti realizzati dallo Stato e i bilanci dei ministeri. Si scopre che alcuni dipartimenti ministeriali dispongono di budget ampi, ma ricevono una parte molto piccola degli investimenti realizzati dallo Stato. È il caso del Ministero dell’Istruzione Nazionale che ha il budget più elevato con 975 miliardi (il 15% dei 6.395 miliardi del budget 2025) ma che dispone solo del 4,5% degli investimenti eseguiti dallo Stato. Troviamo la stessa situazione per l’istruzione superiore e la formazione professionale.
Tuttavia, gli alloggi temporanei nelle scuole e nelle infrastrutture universitarie meritano un piano Marshall o un piano Diomaye.

D'altro canto, il Ministero delle Infrastrutture, che detiene il 7% del bilancio generale, assorbe il 22% degli investimenti realizzati dallo Stato. È il caso dell'energia (2,2% del bilancio ma 8,3% degli investimenti), ma anche dell'agricoltura, della sanità, dell'idraulica, dell'urbanistica e dello sviluppo.

Tutti questi settori costituiscono priorità per il governo del Senegal.

✍️ Sviluppiamo la didattica o la gestiamo?

I budget destinati all'istruzione sono sempre i più elevati (il 22% del budget generale se consideriamo tutti i livelli di istruzione). Notiamo tuttavia che i costi del personale sono preponderanti. La domanda è se dovremmo considerare che queste spese per il personale sono elevate o che le nostre entrate di bilancio sono basse?
La seconda opzione è più plausibile se sappiamo che ci sono ancora laureati in attesa del reclutamento da parte dello Stato in tutti i settori e che molte scuole lamentano la mancanza di insegnanti.

A ciò si aggiunge il fatto che le nostre entrate interne (4.549 miliardi) sono appena superiori al servizio del debito che paghiamo nel corso dell’anno, vale a dire 3.855 miliardi. In altre parole, pagheremo 321 miliardi ogni mese, ovvero più del budget per l’istruzione superiore che è di 308 miliardi.

Infine, se analizziamo le preferenze emerse alla luce dei quattro assi dell’agenda di trasformazione nazionale (economia competitiva, capitale umano, pianificazione territoriale e buon governo), è nella componente “educazione” dell’asse capitale umano che abbiamo balenato senza voltarsi. Poiché l'ordine del giorno non riguarda un anno di bilancio, speriamo di svoltare il prossimo angolo (bilancio 2026).

FASEG/UCAD*

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