Enzo Scifol'ex giocatore dei Girondins de Bordeaux, ha raccontato la sua partenza dall'FCGB per l'AJ Auxerre.
“È stato molto importante quando ho deciso di giocare nell'Auxerre. Infatti si dice sempre che le persone si incontrano al momento giusto e, probabilmente, nella mia carriera calcistica, penso di aver fatto una delle mie migliori scelte professionali. Questa storia è stata molto complicata. Lo ricordo come se fosse ieri. Ero al Bordeaux, in prestito, e il prestito era altissimo. Si parlava di 80 milioni di franchi belgi, per un prestito di due stagioni. Erano un sacco di soldi. A volte, con una cifra del genere, compravamo un giocatore, mentre io ero in prestito. Dopo il primo anno le finanze a Bordeaux erano complicate e di atleti non si parlava più. Ho avuto una mezza stagione abbastanza buona e siccome c'erano molti problemi finanziari abbiamo deciso di separarci per non far pagare il Bordeaux per il secondo anno perché, ricordiamo, appartenevo all'Inter. L'unica possibilità che avevo per andare ad Auxerre era fare delle concessioni economiche. Altrimenti era impossibile… Finanziariamente, con Guy, non ci si spera nemmeno. Un giorno, un giornalista dell'Equipe mi ha chiamato e mi ha detto: “Ci avevano chiesto di non fare più interviste con te, ma voglio farne una”. Non capivo bene, perché avevo 22 anni, ero un bravo ragazzo… Non c'era motivo di andarsene, non sapevo che c'erano tutti questi problemi finanziari, ecc… Questa giornalista intervista io e gli diciamo che la condizione per andarsene è che sia un club che gioca la Coppa dei Campioni; E lì il giornalista mi dice che c'è un solo club che può accogliermi e che ha un solo straniero, ed è l'Auxerre. E gli dico che ci vado subito”.
Questo è il fattore scatenante.
“Il giorno dopo Guy Roux mi chiama e mi chiede se è vero. Gli dico di sì, che lo penso davvero e che in più voglio giocare, che ero stanco di restare in disparte. Lui mi risponde che “se tutti facciamo delle concessioni, farò di tutto per questo”. Due giorni dopo siamo a Parigi, a Orly, in un albergo dell'aeroporto, con i dirigenti dell'Inter, del Bordeaux, Guy Roux, il presidente dell'Auxerre, e anche mio padre, il mio avvocato… Siamo rimasti a una stanza per 17 ore, non potevamo più farcela. Alla fine ho ridotto il mio stipendio di tre volte e quella era l'unica possibilità per me di giocare lì. Quando dico che le scelte sono importanti… Era l’amore di voler giocare. Stavo cominciando a guadagnarmi da vivere molto bene, e anche quello era un obiettivo. Ma ad un certo punto non ero contento, non giocavo, mi allenavo male… Lui, Guy Roux, è stato la molla, perché aveva le parole, il modo di integrarmi, la motivazione… Infatti mi ha dato di nuovo il piacere.
Trascrizione Girondins4Ever
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